Chi sono i vicini? Degli sconosciuti, altrimenti li chiameremmo “amici”. Allora se il discrimine è l’intimità, chi sono realmente i nostri vicini? Fausto Paravidino racconta la guerra domestica di due giovani coppie attraverso un’atmosfera rarefatta e toni noir, echi da Hopper e suggestioni carveriane.

Lui sente dei rumori provenire dal pianerottolo. Cercando di non farsi sentire va a guardare dallo spioncino. I rumori cessano. Ritorna al suo posto. Quando Greta torna a casa glielo dice: mentre lei non c’era lui ha visto i vicini. Com’erano? Lui non sa dire, vedere non è capire, però ne ha paura. Perché? Non lo sa. E Greta? Greta no. Lei ha paura della vecchia. Quella che vede di notte. La vicina che c’era prima di morire. È un sogno? No. È un fantasma?
Fausto Paravidino, classe 1976, tra i pochissimi autori italiani ad essere rappresentato alla Comédie Française, porta in scena una pièce sulle nostre paure. Dopo i toni agrodolci di Exit, ecco una pièce su noi stessi, sugli altri, su noi stessi e gli altri, sui vicini lontani, sulla guerra, su quello che è reale, su quello che è immaginato, su quello che è reale perché è immaginato. Un po’ come certi fantasmi, un po’ come certo teatro.

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di Fausto Paravidino


con (in ordine alfabetico) Iris Fusetti, Davide Lorino, Barbara Moselli, Fausto Paravidino, Sara Putignano


regia Fausto Paravidino
scene Laura Benzi
costumi Sandra Cardini
luci Lorenzo Carlucci


Nidodiragno/Coop CMC
prodotto dal Teatro Stabile di Bolzano
Testo commissionato dal Théâtre National de Bretagne