Cristina Comencini ha scritto un testo che parla di complicità femminili, di speranze, attese e bilanci sul filo del tempo. Donne ed epoche diverse che si riflettono in un meccanismo comico perfetto, sul filo della malinconia. Paola Rota dirige un cast di interpreti molto amate dal pubblico: Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua.
Due partite, testo teatrale originariamente interpretato da Margherita Buy Marina Massironi, Isabella Ferrari, Valeria Milillo, detta nel 2006 l’esordio drammaturgico di Cristina Comencini, attenta interprete della condizione esistenziale femminile, che qui scandaglia in due momenti storici ben distinti. La scrittura di Comencini, così simile a quella di Natalia Ginzburg per la freschezza dei dialoghi e per la leggerezza nel proporre situazioni drammatiche, è ricca di un naturale umorismo che si esprime al meglio nell’affrontare la crisi del mondo delle donne. Nel primo atto troviamo quattro madri, e specularmente nel secondo atto altre quattro giovani donne, questa volta le loro figlie, a distanza di trent’anni. La partita a carte che le prime quattro madri disputano negli anni Sessanta, mentre le figlie giocano nella camera accanto, è la metafora di un condizione ben precisa: quella del ruolo di compagna negli anni del boom economico. Decenni dopo, quelle bimbe ormai cresciute, impigliate in ruoli diversi, vivono analoghi dilemmi, all’ombra di un rapporto ancora molto complesso con l’altro sesso. Maternità e lavoro, femminilità e modernità, fedeltà e infedeltà di coppia: la regia di Paola Rota punta la propria lettura registica sulla proiezione delle donne nei ruoli di madri e compagne, così come le figlie a loro volta assumono, metabolizzano e digeriscono le proprie madri, nel tentativo di essere autonome, diverse, opposte, e nello stupore di ritrovarsi, dopo molto tempo, ancora più vicine ad esse. Flussi di pensieri e parole confondono le identità, in un gioco continuo e ritmico che commuove e appassiona, affidato a quattro interpreti di grande efficacia.