Al Teatro Carignano di Torino, lunedì 9 ottobre 2017 alle ore 20.15 in anteprima e martedì 10 ottobre alle ore 19.30 in prima nazionale, andrà in scena DISGRACED (DIS-CRIMINI) di Ayad Akhtar, con la regia di Martin Kušej.
Lo spettacolo è interpretato da Paolo Pierobon, Anna Della Rosa, Fausto Russo Alesi, Astrid Meloni, Elia Tapognani.
Il testo, vincitore del Premio Pulitzer 2013, è stato tradotto da Monica Capuani.
Le scene sono di Annette Murschetz, i costumi di Heide Kastler, le musiche di Michael Gumpinger, le luci di Fabrizio Bono e Daniele Colombatto, drammaturgia di Milena Massalongo, assistente alla regia Karla Traun.
DISGRACED (DIS-CRIMINI) è una nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, realizzata con il sostegno della Fondazione CRT.
La serata riservata alla Critica è fissata lunedì 9 ottobre 2017, alle ore 20.15.
Lo spettacolo sarà replicato al Carignano fino al 29 ottobre 2017.
Cos’è un nome? E in quale modo esso contribuisce alla percezione che il mondo ha di noi? Sono queste alcune delle domande che può suscitare la visione di Disgraced di Ayad Akhtar, nella regia di Martin Kušej. Il testo, vincitore del Premio Pulitzer 2013, è un dramma fortemente contemporaneo, un atto unico che, nella tormentata cornice dell’America (il mondo occidentale) post 11 settembre e tra le pieghe di una società segnata dalle discriminazioni e da un crescente razzismo, esplora temi delicati come la libertà di parola, la correttezza politica, gli scontri interculturali, l’arrivismo ed il bisogno di sentirsi integrati.
Il protagonista della vicenda è Amir, un avvocato di successo, intimamente combattuto tra le sue due identità: è nato in una famiglia musulmana ma è cresciuto e si è formato negli Stati Uniti. Al suo fianco c’è Emily, una sofisticata pittrice newyorchese, affascinata dalla cultura islamica. Tre sono gli eventi scatenanti che contribuiranno a far precipitare le cose in questa dorata bolla alto-borghese: un ritratto di Emily ad Amir, la richiesta di Abe, un giovane cugino, di intercedere in tribunale per un imam accusato di terrorismo ed una cena con una coppia di amici, una giovane afroamericana ed un brillante mercante d’arte ebreo.
Martin Kušej, uno dei più importanti registi europei, mette in scena per la prima volta una produzione del Teatro Stabile di Torino. Kušej nel corso degli anni ha alternato regie di prosa e liriche. I suoi allestimenti offrono un significativo spaccato della produzione teatrale internazionale: con Strindberg, Goethe, Grabbe, Horváth, Nestroy e Büchner ha calcato le scene dei più importanti teatri europei e ampliato al contempo il suo vasto repertorio operistico.
Dal 2011 Martin Kušej ha assunto la direzione dello Staatsschauspiel (Residenztheater) di Monaco di Baviera. Da allora, oltre a svolgere il ruolo di direttore artistico, Kušej ha presentato al Residenztheater anche diverse regie, tra cui Terra sconosciuta di Artur Schnitzler, Hedda Gabler di Henrik Ibsen, L’Anarchica di David Mamet, In agonia di Miroslav Krleža, Chi ha paura di Virginia Woolf di Edward Albee, il Faust di Goethe e La notte di Fedra. Nel 2012 la sua messa in scena dell’opera di Rainer Werner Fassbinder, Le lacrime amare di Petra von Kant, è stata insignita del Faust-Preis, uno dei più prestigiosi premi tedeschi dedicati al teatro. Nella stagione 2017/2018, dopo aver messo in scena Disgraced di Ayad Akthar al Teatro Stabile di Torino, a partire da maggio del 2018 lavorerà alla sua versione del Don Carlo di Friedrich Schiller. Nella stagione 2019/2020 Kušej assumerà l’incarico di Direttore presso il prestigioso Burgtheater di Vienna.
Ayad Akhtar nasce a New York nel 1970 in una famiglia musulmana, originaria del Pakistan, colta e di vedute liberali. L’amore per la scrittura nasce prestissimo, ma, prima che il talento lo porti al successo, Akhtar fa diverse esperienze: un corso con Jerzy Grotowski in Italia, una laurea alla Browne University, un paio di film. I riconoscimenti arrivano quando sceglie di raccontare l’esperienza di essere allo stesso tempo pakistano e americano, in un momento storico e politico di forti contraddizioni.