Al Teatro Gobetti di Torino, martedì 6 novembre 2018, alle ore 19.30, andrà in scena GLI ONESTI DELLA BANDA liberamente tratto dalla sceneggiatura de La Banda degli Onesti di Age e Scarpelli, nella “spericolata riscrittura” di Diego De Silva e Giuseppe Miale Di Mauro. Lo spettacolo è interpretato da (in ordine alfabetico): Ivan Castiglione, Francesco Di Leva, Giuseppe Gaudino, Irene Grasso, Adriano Pantaleo, Luana Pantaleo, con la partecipazione straordinaria di Ernesto Mahieux e la partecipazione di Anna Stabile del gruppo #GiovaniO’Nest. La regia è di Giuseppe Miale Di Mauro, le scene sono di Luigi Ferrigno, i costumi di Giovanna Napolitano, luci di Luigi Biondi e Giuseppe Di Lorenzo e le musiche originali di Mariano Bellopede.
Gli onesti della banda – prodotto da Nest Napoli Est Teatro in collaborazione con Casa del contemporaneo – resterà in scena per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale fino a domenica 11 novembre.
Dopo Il Sindaco del rione Sanità con la regia di Mario Martone la compagnia Nest di Napoli torna con una sorprendente commedia tratta dalla sceneggiatura per il film con Totò. Dalla penna di Diego De Silva e Giuseppe Miale di Mauro una spericolata riscrittura che fa girare il tema dell’illegalità attorno a quello del precariato.
La compagnia Nest di Napoli, è la protagonista di questa sorprendente riscrittura della sceneggiatura di Age e Scarpelli de La banda degli onesti con Totò e Peppino, firmata dallo scrittore Diego De Silva (Divorziare con stile) e dal regista Giuseppe Miale di Mauro.
Il lavoro riprende il tema dell’illegalità del film, un classico della commedia, e lo fa girare attorno a quello della lotta per la sopravvivenza dei precari contemporanei. Un testo che regala riflessioni e risate e rappresenta per gli autori un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale.
Con tocco leggero si racconta di onesti aspiranti lavoratori che finiscono, loro malgrado, invischiati nei meccanismi del malaffare, vittime e carnefici ad un tempo.
Si intrecciano le storie di Tonino, laureato a pieni voti in filosofia che dopo aver cercato invano un impiego decide di ereditare la portineria del defunto padre; dell’amico Peppino che gestisce con difficoltà la vecchia tipografia di famiglia e si è indebitato per adeguare i macchinari alla tecnologia; del Ragioniere Casoria, amministratore del palazzo, losco intrallazzatore; e di Mimmuccio, un camorrista che chiede il pizzo.
Sotto la pressione dei debiti e delle minacce, gli integerrimi ragazzi si trasformano in una coppia di falsari. Prigionieri nella morsa del delitto, troveranno nel più paradossale dei modi la strada verso una ritrovata libertà.
«Abbiamo deciso di ritornare a una tematica che ci appartiene – racconta Giuseppe Miale Di Mauro -, torniamo ad occuparci di legalità, ma tenendo ferma la necessità di ricercare altri codici, più moderni e meno realistici. Così abbiamo pensato che la leggerezza potesse essere un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale, di raccontare i meccanismi che attanagliano la società, facendo in modo che il pubblico percepisse certe dinamiche come universali. La strada della commedia brillante ci è sembrata rispondere a queste esigenze e, per fare in modo che la nostra commedia mantenesse uno spessore anche di indagine sociale, abbiamo chiesto ad un grande scrittore come Diego De Silva di collaborare al progetto. Il nostro Gli onesti della banda, riprendendo uno dei testi più famosi della tradizione comica, ripercorre le difficoltà del precariato moderno, mostrando come anche le persone oneste possano trovarsi invischiate nei meccanismi dell’illegalità, loro malgrado, vittime e carnefici ad un tempo. I nostri “onesti” dovranno fare i conti con la loro disonestà. Questo è il punto dolente, perché scoprono che la disonestà ha una forma tentacolare. È una morsa, da cui paradossalmente “gli onesti” tornano a sentirsi liberi solo nel momento in cui si trovano a scontare la pena delle loro azioni di malaffare».
02_Scheda a cura della Compagnia
03_CV compagnia Gli onesti della banda