Al Teatro Gobetti di Torino, martedì 7 maggio 2019, alle ore 19.30, debutta “I ♥ ALICE ♥ I” di Amy Conroy, traduzione di Natalia Di Giammarco, con Ludovica Modugno e Paila Pavese, per la regia di Elena Sbardella, con le scene e i costumi di Alida Cappellini.
Lo spettacolo, prodotto dalla Compagnia Enfi Teatro, resterà in scena al Gobetti fino a domenica 12 maggio per la Stagione in Abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Due donne non più giovani, un bacio rubato al supermercato, una passione che non guarda in faccia genere, età, convenzioni, paure. Elena Sbardella porta in scena il testo della irlandese Amy Conroy. Un inno alla vita e all’amore con Ludovica Modugno e Paila Pavese.
Due donne anziane, sulla settantina. Due rispettabili signore di una certa età, con una vita alle spalle. Una vedova dopo un matrimonio innocuo, l’altra sola. Una dichiaratamente lesbica, l’altra
che si scopre bisessuale. Entrambe si chiamano Alice: Alice Kinsella (Ludovica Modugno) e Alice Slattery (Paila Pavese). Si conoscono fin da bambine, sono cresciute insieme, in qualche modo si amano da sempre. La pièce della irlandese Amy Conroy I (Love) Alice (Love) I arriva a Torino nell’allestimento firmato dalla regista Elena Sbardella. L’azione si svolge in una sala prove, nel backstage di una produzione teatrale, ma le premesse sono nate tra le corsie del supermercato: un bacio scappato tra le due donne attira l’attenzione di una regista, che propone loro di raccontarsi in uno spettacolo. Tra entusiasmi e resistenze (una è chiacchierona ed esuberante, l’altra discreta e schiva) le due accettano. Nasce così un doppio monologo che è anche l’intreccio di esistenze da ordinary people, tra gioie e tragedie, amicizie e tradimenti. Alice & Alice riavvolgono il nastro in un tenero e a tratti esilarante coming out. Una relazione, dice la regista, «nata come tante». Andato in scena per la prima volta nel 2010 al Fringe Festival di Dublino, il testo della Conroy – proposto nella traduzione di Natalia Di Giammarco – ha vinto premi prestigiosi ed è stato rappresentato in tutto il mondo. Un inno alla vita e all’amore che sfida convenzioni e stereotipi. Un omaggio alle passioni tardive. E alle anziane donne omosessuali: «sottovalutate – annota l’autrice – sia al cinema che a teatro».
02_Scheda a cura della Compagnia