La scomparsa di Cristina Pezzoli non lascia solo sbigottiti chi ha amato la sua cifra personalissima, la sua passione tenace per il mestiere del teatro, abbracciato fin da giovanissima con la determinazione che la contraddistingueva, ma addolora per la perdita di una donna che ha saputo, attraverso il proprio lavoro e le proprie scelte, “rigenerare l’esercizio registico nel teatro di prosa”: così recitava il Premio Hystrio alla regia, conseguito nel 1993.
Formatasi alla Scuola Civica d’Arte Drammatica Paolo Grassi, accanto a registi come Dario Fo e Massimo Castri, approdata al Teatro Due di Parma e a La Contemporanea ’83 di Sergio Fantoni, autrice di allestimenti teatrali per la televisione e di regie liriche, ha allestito i classici Euripide, Seneca, Molière, Marivaux e Goethe, Horvàth, Schnitzler, da Wilder a Beckett, e autori contemporanei come Binosi. Sotto la sua direzione hanno lavorato alcuni tra i più importanti interpreti della scena italiana (tra i tanti, Elisabetta Pozzi, Nanà Cecchi, Maddalena Crippa, Valeria Moriconi).
Vogliamo ricordare la recente e spiritosa regia di Calendar Girls, ospitato al Teatro Carignano, con un cast dove brillavano Angela Finocchiaro e Laura Curino, ma soprattutto attraverso le produzioni ha diretto al Teatro Stabile di Torino: Il Principe travestito di Marivaux (18 Maggio 1997) e La scuola delle mogli di Molière (2 Maggio 1995 – Teatro Carignano).