Nell’ambito di Summer Plays, debutta al Carignano, in prima nazionale, sabato 17 luglio 2021, alle ore 17.00, STAFF ONLY. I MESTIERI DEL TEATRO, dedicato a un pubblico di giovanissimi e famiglie. Un testo originale di Thea Dellavalle, con la regia di Elena Serra, che nasce dal desiderio di raccontare la vita che si svolge in teatro intorno alla rappresentazione. Lo spettacolo è interpretato da Chiara Cardea, Anna Gamba, Pierpaolo Preziuso, Aron Tewelde, le luci sono di Davide Rigodanza e il suono di Filippo Conti.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale sarà replicato fino a domenica 1° agosto 2021 (recite aperte al pubblico il sabato ore 17 e la domenica ore 11).
Le recite infrasettimanali che iniziano il 13 luglio sono riservate al progetto La Bella Stagione sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo e coordinato dal Consorzio Xkè? ZeroTredici.
«Il testo – scrivono Thea Dellavalle e Elena Serra – nasce per provare a raccontare ad un giovane pubblico quanto variegati siano le professioni e i mestieri che ruotano attorno alla vita dello spettacolo e dell’impresa teatrale, di come ci sia contiguità tra arte e artigianato. Insieme alla regista Elena Serra, con cui si è instaurata una felice e stimolante collaborazione, ci siamo chieste: cosa accade in teatro quando il pubblico non c’è? Quando la sala e il palcoscenico sono “STAFF ONLY”: riservati agli addetti ai lavori? Poi, dal momento che il teatro resta un luogo speciale in cui tutto è possibile, abbiamo provato a immaginare cosa potrebbe accadere a un attore, se rimanesse in teatro oltre l’orario previsto, rimasto improvvisamente prigioniero tra la linea del proscenio e quella del sipario. Assieme a lui e agli altri personaggi che popolano l’edificio e che di teatro si nutrono e con citazioni teatrali spesso si esprimono, il pubblico vivrà un viaggio particolare nel mondo del dietro le quinte e non solo, scoprendo mestieri, funzioni e diversi linguaggi e modi di rappresentazione.
Come in un “sogno di mezza estate”, e su una linea di ispirazione shakespeariana, il testo mescola il piano reale e il piano immaginario.
I mestieri sono persone e le persone sono storie, le storie diventano personaggi. La drammaturgia si è infatti arricchita di suggestioni nate dai racconti di alcuni dipendenti ed ex-dipendenti del Teatro Stabile. Di questi racconti si sono nutriti i personaggi del testo, quattro figure simboliche che raccontano con ironia e leggerezza le professionalità del teatro, distinte, ma mescolate nel far parte di un mondo in cui si lavora insieme per un obiettivo, e che affronta la vita con immaginazione: un giovane attore, un direttore di scena, una responsabile di sala, una misteriosa creatura luminosa.
Il testo è stato completato in teatro nel corso delle prove, con gli attori e per gli attori e considerando una messinscena site-specific che vuole cioè valorizzare la “personalità” unica del Teatro Carignano e la sua storia, non solo nella prospettiva del palcoscenico, luogo delle apparizioni, ma anche in quella della sala, la prospettiva del pubblico. Tenendo conto che per molti dei giovani spettatori questo spettacolo potrebbe essere l’occasione di entrare per la prima volta nel teatro storico della città, non volevamo rinunciare a far vivere loro gli aspetti magici e misteriosi che avvolgono il mondo del palcoscenico provando a dimostrare che il teatro è quel luogo in cui anche se conosci il trucco continui a credere alla magia.
Riuscire a descrivere in 50 minuti tutto il mondo che lavora dietro le quinte è stata una sfida, perché il teatro è letteralmente lo specchio della società, i ruoli e le mansioni sono innumerevoli e ognuno collabora in modo necessario alla riuscita dello spettacolo e alla gestione dell’evento, ma per il pubblico tutto questo resta un mistero. Proprio da una situazione di mistero abbiamo deciso di svolgere la nostra storia, evidenziando come gli spazi del teatro che il pubblico non frequenta siano in realtà densamente popolati e agiti. È stato affascinante avere l’occasione di raccontare queste figure, che con la stessa passione e con lo stesso sacrificio degli artisti mette in campo il suo sapere, la sua creatività e la sua fatica e che è depositario di competenze che come in tutti i mestieri vengono da un passato lontano e si evolvono continuamente. STAFF ONLY mette in dialogo il linguaggio teatrale classico col linguaggio dei nostri ragazzi in una situazione onirica, metafora del fatto che in teatro tutto può accadere».