Venerdì 18 ottobre 2013, alle ore 20.30, debutta in prima italiana per Torinodanza, alla Cavallerizza Reale/Maneggio di Torino lo spettacolo HOLEULONE della coreografa francese Karine Ponties. Holeulone: un suono che dilaga in vorticoso movimento, una poetica fusione tra corpo e disegno. Ispirato al romanzo fantascientifico Fiori per Algernon di Daniel Keyes, lo spettacolo è un fitto corpo a corpo tra due danzatori, cosi perfetti nella loro espressione da sembrare spesso una massa unica. La coreografia ridisegna il percorso mentale di Charlie, il protagonista del libro, cavia per un esperimento fuori dal comune e vittima delle sue conseguenze: in scena i movimenti dei danzatori ripercorrono la crisi del protagonista, i ritmi mutevoli dei suoi pensieri, ricordi reali e immaginari, la chiarezza e la confusione delle sue percezioni. Poi appare il suo gemello, una sorta di specchio insostenibile della condizione di disagio dell’uomo: accelerazioni e decelerazioni di pensiero e cuore impediscono alla mente di agire con consapevolezza, gli accavallamenti di pensieri, ricordi ed emozioni si rincorrono in un paesaggio lunare, arbitrato dalla grafica di Thierry Van Hasselt e sottolineato dalla musica di Dominique Pauwels.
Karine Ponties dopo la formazione al Mudra di Béjart, nel 1995, crea la compagnia Dame de Pic / Cie Karine Ponties, ricevendo immediati riconoscimenti (premio Pépinieres européennes pour jeunes artistes, 1996). Sue creazioni sono andate in scena per Helsinki Theater Dance Department, Lod in Ghent, Montréal Danse, La Petite Fabrique a Parigi, Transdance Europe 03-06. Mirliflor ha ricevuto il Golden Mask 2011 in Russia per la miglior performance di danza contemporanea. Karine Ponties ha connotato le proprie creazioni con il gusto per l’assurdo, l’esigenza di esplorare le relazioni interpersonali, la necessita di potenziare l’impatto emotivo della coreografia con il sostegno di musica, arte visiva e cartoon. Nascono cosi importanti collaborazioni con artisti di diverso segno espressivo, che hanno dato vita a spettacoli dotati di quella rara forma di energia che si espande durante lo sviluppo di un’idea o di un progetto.