Alice: «Che strada devo prendere?». Stregatto: «Dove stai andando?» Alice: «Non lo so». Stregatto: «Allora non importa. Se non sai dove stai andando, qualsiasi strada ti ci porterà». Va in scena al Teatro Carignano, per la regia di Marco Lorenzi, Alice nel paese delle meraviglie il capolavoro assoluto di Lewis Carrol che, dopo Pinocchio, Cenerentola, Hansel & Gretel, Peter Pan e La Bella addormentata sarà il nuovo terreno di incontro con il pubblico dei più piccoli. Alice è una bimba come tante, ma al contempo è un’eroina. Abbandona il noioso pomeriggio al parco per inseguire il Bianconiglio fin giù nelle viscere della terra, nelle profondità del suo essere. Ma la sua discesa è un lento passaggio dal mondo del reale a quello delle Meraviglie. Carroll delinea un’eroina fuori dal comune in grado di offrirci una visione di Wonderland più incontaminata possibile. Questo sguardo ci restituisce un modo fantastico fatto di strani personaggi, giochi di parole, di riflessioni che si muovono tra l’assurdo e il filosofico, analisi del tempo inteso come meteorologico ma anche metafisico, di attività bizzarre quali la Maratonda e il croquet, giocato con improbabili mazze fatte da fenicotteri rosa. È la fantasia che porta lontano Alice quasi a ricordare ai più piccoli che l’immaginazione può essere il motore delle possibilità, che sognare può portare lontano e consente di accedere a tutte le avventure fantastiche che si desidera, fino a farle sembrare quasi realtà. «Che bellezza – canta Alice – se sapessi che, quel mondo delle meraviglie c’è».


dal romanzo di Lewis Carroll
adattamento di Marco Lorenzi e Francesco Scarrone
con Ludovica Apollonj Ghetti, Vittorio Camarota, Giorgia Cipolla,
Marta Cortellazzo Wiel, Alfonso D’Angelo
regia Marco Lorenzi
ideazione scene e costumi Marco Lorenzi
e gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Torino Eleonora Gallo e Stefano Di Pascale
Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale