Marco D’Amore, dopo il grande successo di Gomorra – la serie, torna al teatro. Per la sua prima regia ha scelto uno dei testi più amati del Premio Pulitzer David Mamet.
American Buffalo è la storia di un fallimento, ma lo sfondo non è più americano, bensì i bassi di Napoli. È un racconto da ghetto, fatto di botteghe maleodoranti e vestiti sdruciti. È apologia della deriva: tre esseri umani e un piano improbabile destinato alla rovina a cui ci si attacca con le unghie senza rinunciarci. La bottega di un rigattiere fa da sfondo alla storia: il proprietario è convinto di essere stato imbrogliato da un cliente, che ha comprato un “american buffalo”, una moneta con una testa di bufalo, pagandolo una cifra molto inferiore al suo vero valore. Ed è allora che scatta l’idea del furto, per poter recuperare il piccolo tesoro. Nel ruolo che è stato di Dustin Hoffman, Marco D’Amore disegna un personaggio che straparla, ha un’opinione su tutto, un disadattato che trascina con sé altri borderline: nel passaggio da un’ambientazione americana a quella napoletana, il dramma acquisisce sfumature e significati che disegnano una mappa di desolazione e povertà, materiale e umana. Per questo spettacolo Tonino Taiuti e Vincenzo Nemolato si sono aggiudicati i Premi Le Maschere del Teatro 2017 come Migliore Attore Non Protagonista e Migliore Attore Emergente.