Per Giuliano Scarpinato la storia di Elettra attraversa indenne i millenni e giunge con forza immutata alle nostre orecchie e ai nostri cuori, in una dimensione quasi cinematografica.
Elettra appartiene al mito: Hugo von Hofmannsthal racchiude la sua rabbia e la sua sete di vendetta nel breve tempo di un atto: una travolgente successione di inquadrature cinematografiche, un “thriller dell’anima” dal ritmo incalzante e forsennato. Figlia di Agamennone, eroe della guerra di Troia, Elettra è in vita per vendicarne l’assassinio ad opera della madre Clitennestra e dell’amante di lei, Egisto. Nessuno riesce a strapparla al dolore muto e forsennato, è antica e moderna allo stesso tempo. In palcoscenico vive per Eschilo, Sofocle, Giraudoux, de Crebillon, Yourcenar, O’Neill. Giuliano Scarpinato, attore e regista, ha incontrato questo testo alla Scuola del Teatro Stabile. Hofmannsthal, contemporaneo di Freud, analizza i personaggi in modo contemporaneo, mettendo in luce l’inadeguatezza di Elettra e del fratello Oreste nel compiere la propria vendetta, nel mettere a punto e portare a termine una missione eroica animata da ideali forti, due temi estremamente contemporanei. Il regista rende attuali i personaggi, lavora sulla loro intimità, sul loro eros, sulle caratteristiche della loro età, cercando di cucire addosso agli attori corpi che siano vibranti e dentro cui le parole risuonino non vuote, non vecchie.