«Sei Tu che muori ma sono Io che resto: solo, col ricordo e la malinconia della felicità sfiorata. Io resto adesso, Tu sei per sempre». Michele Riondino e Federica Fracassi sono gli amanti sfortunati di questa sublime rilettura che Valeria Parrella fa di uno dei classici del teatro.
Dov’è Euridice? Che significato ha l’ultimo voltarsi di Orfeo? Gluck, Anouhil, Cocteau, ma anche Bufalino, Pavese: la letteratura ha provato più volte a immaginare la risposta e il risultato è sempre stato diverso. Chi ha presente l’opera in Virgilio o in Ovidio, conosce anche il senso di quel respexit intraducibile in italiano che significa “si voltò indietro”, ma che contiene in sé anche la radice di respectum, il rispetto: è da questa tensione che nasce la «storia non realistica», come l’ha definita la sua autrice, dei due amanti tristi, una storia «orientata alla filosofia e alla psicologia della perdita e dell’elaborazione del lutto». Perché la morte è questione di chi resta, non di chi parte e se il viaggio di Orfeo nell’Ade è un viaggio alla ricerca di una presenza, quella della sua amata, che ormai non può più essere, Euridice travalica il ruolo attribuitole dai classici e diventa per Orfeo la possibilità di una nuova consapevolezza di sé. Valeria Parrella scrive un’opera a due voci e la affida alla regia intensa e poetica di Davide Iodice che vede in scena Michele Riondino, poliedrico attore e apprezzato volto televisivo, e la bravissima Federica Fracassi, attrice teatrale e cinematografica che ha collaborato, tra gli altri, con Bellocchio, Virzì e Salvatores.
di Valeria Parrella
con Michele Riondino, Federica Fracassi, Davide Compagnone, Eleonora Montagnana
musica in scena Guido Sodo, Eleonora Montagnana
regia e luci Davide Iodice
scene, maschere, costumi Tiziano Fario
musiche originali Guido Sodo
Fondazione Teatro di Napoli
mercoledì 16 marzo ore 18 | Circolo dei lettori – sala grande
EURIDICE E ORFEO
con Gian Luca Favetto, scrittore, gli attori Michele Riondino e Federica Fracassi
Dov’è Euridice? Che significato ha l’ultimo voltarsi di Orfeo? La letteratura ha provato più volte a immaginare la risposta. In scena fino al 20 marzo al Teatro Gobetti (regia di Davide Iodice), la rilettura che Valeria Parrella, presente in sala, fa di uno dei classici del teatro, dal suo Assenza (Bompiani).