È uno scontro fra Amore e Morte quello che Federico Tiezzi ci propone: l’angoscia della fine di un’epoca felice che passa per un semplice sguardo, uno sguardo freddo di donna capace di porre un sigillo sinistro sulla carriera del seduttore per eccellenza, Giacomo Casanova.
Ormai giunto a cinquantatré anni, Casanova sembra aver sostituito al desiderio insaziabile di nuove avventure erotiche quello di tornare nell’amata Venezia. Sulla strada del ritorno, però, una nuova tentazione si presenta allo stanco seduttore: si chiama Marcolina e lo sguardo freddo e indifferente che lei gli riserva accende in lui sia il desiderio che la disperazione. Perché, senza la capacità di sedurre, chi è Casanova? L’uomo si lancia così in un’ultima folle avventura: riesce ad ottenere la sua notte di passione con Marcolina ma solo al prezzo di fingersi un altro, il sottotenente Lorenzi, il bellimbusto che la ragazza ama. E al risveglio, dopo un sogno inquietante, la situazione precipita. Tiezzi trasforma uno dei capolavori narrativi di Arthur Schnitzler, forse il suo più personale, amato anche da Freud, in un’opera teatrale narrata in prima persona da Sandro Lombardi e rivela così la tragicommedia della coscienza moderna, sganciata dai valori della tradizione, attenta ai propri istinti e ai propri falsi valori, nel tentativo di sfuggire alla vecchiaia e alla morte.