Commedia, pastorale e tragedia allo stesso tempo, L’Illusion Comique di Pierre Corneille è un capolavoro del teatro barocco. Fabrizio Falco dirige e interpreta questa spettacolare condensa dei generi teatrali. Con Mariangela Granelli e Titino Carrara
Un atto d’amore per la scena con una trama che gioca tra magia e spettacolo, legati dalla stessa natura: dare l’apparenza del reale. Messinese, Fabrizio Falco da tempo alterna i ruoli da interprete alla regia, come per Galois di Paolo Giordano e per Ritratto d’Italia da Leopardi, entrambi prodotti dal Teatro Stabile di Torino. Per la stagione 2017/2018 dirige L’Illusion Comique di Pierre Corneille, capolavoro del teatro barocco. Una storia importante a teatro con alcuni dei più grandi registi (Luca Ronconi, Eimuntas Nekrošius, Nikolaj Karpov), ma anche una carriera cinematografica di tutto rispetto (Marco Bellocchio, Daniele Ciprì): questo il curriculum di Fabrizio Falco, tra i talenti più giovani e brillanti del panorama italiano. Commedia in cinque atti di Pierre Corneille, rappresentata al Théàtre du Marais di Parigi tra il novembre 1635 e la Pasqua del 1636, L’Illusion Comique racconta la storia di un padre (Pridamant) alla ricerca del proprio figlio (Clindor), dei suoi rimorsi per essere stato duro con lui e dei tentativi per sapere se è ancora vivo; ma racconta anche le peripezie amorose del giovane che lo conducono in prigione, e della sua fuga con la ragazza che ama (Isabelle); infine, racconta di un adulterio che rovina un amore coniugale (tra Hyppolite e Théagène). Una fitta trama che si lega a temi portanti come la magia e il teatro, legati dalla stessa natura, quella di dare l’apparenza del reale, così come il tema dell’illusione, motore di stupore ma anche di equivoci e fraintendimenti.