Federico Tiezzi dirige la terza opera della trilogia del “teatro nel teatro” di Luigi Pirandello, quasi un trattato di regia, che ne contiene molte sfaccettature: il teatro brechtiano, quello naturalistico, la farsa, il dramma sentimentale, l’opera lirica. In scena Luigi Lo Cascio ed Elena Ghiaurov.
Dopo aver diretto nella passata stagione un piccolo gioiello di raffinata eleganza quale Non si sa come, Tiezzi affronta ancora un testo del Nobel siciliano che ruota intorno a uno dei cardini della sua opera: il teatro e i suoi meccanismi. Dopo l’esperienza come capocomico nella compagnia del Teatro dell’Arte, Pirandello scrive Questa sera si recita a soggetto, che completa la trilogia del “teatro nel teatro”: ma se nelle prime due opere (Sei personaggi e Ciascuno a suo modo) la teatralità è concepita come tentativo di salvezza rispetto alla vita, qui il teatro è un’illusione che viene spazzata via. La vita si riprende il suo spazio, il teatro ammutolisce. Il vero soggetto del testo è l’imprevedibilità di ciò che accade sulla scena quando si inizia a provare uno spettacolo, quando un regista/demiurgo entra in conflitto con attori/creature. Per Tiezzi la natura di Questa sera si recita a soggetto consente di pensarlo come un grande trattato di regia, un “sistema di sistemi” teatrali, una relazione di diverse funzioni registiche sullo sfondo della grande crisi economica del 1929, che aprirà la strada a conflitti sociali e politici che rapidamente sfoceranno in grandi sistemi totalitaristi.