Fonderie Limone Moncalieri 25 – 30 novembre 2014
Genannt Gospodin (“Detto Gospodin”) è il testo che ha rivelato il giovane drammaturgo Philipp Löhle, noto per le sue pièce dal carattere acido e surreale. Portando in scena questa graffiante parabola sulla società del consumo, Giorgio Barberio Corsetti ne affida la parte dell’eccentrico protagonista a Claudio Santamaria. Su una scena dove si accendono videoinstallazioni in graphic animation o video mapping, Gospodin vive così le sue allucinate scorribande metropolitane, «eroicamente testardo, corre, inseguito dai fantasmi di un mondo che non vuole accettare≫. Il mondo di Gospodin si regge, o per meglio dire barcolla, a cavallo del paradosso. Il primo, che dà origine a una serie di improbabili disavventure, è il suo rifiuto del denaro. Anti-eroe tragicomico, si ribella al capitalismo e niente vuole avere a che fare con il suo onnipresente feticcio. Eppure non riesce ad evitarlo. È sufficiente, ad esempio, che passeggi su un marciapiede con il suo lama, perché degli sconosciuti gli regalino denaro. Ma questo attira l’interesse di Greenpeace, che credendolo uno sfruttatore, gli sequestra l’animale. Ed è solo l’inizio. La fidanzata se ne va portandosi via i mobili e il letto; il suo amico artista gli ruba il televisore per farne un’installazione… È un vortice di assurde traversie a portarsi via Gospodin, fino all’estremo paradosso: la prigione come unico vero luogo di libertà, dove vivere senza essere costretti a prendere decisioni, e soprattutto senza dover usare i soldi.