Martedì 13 dicembre 2022, alle ore 19.30, debutta al Teatro Carignano di Torino Il gabbiano di Anton Čechov, per la regia di Leonardo Lidi. Lo spettacolo è la prima tappa del Progetto Čechov, una trilogia diretta da Lidi e dedicata al grande autore russo. In scena gli attori (in ordine alfabetico) Giordano Agrusta, Maurizio Cardillo, Ilaria Falini, Christian La Rosa, Angela Malfitano, Francesca Mazza, Orietta Notari, Tino Rossi, Massimiliano Speziani, Giuliana Vigogna. Scene e luci sono di Nicolas Bovey, i costumi sono di Aurora Damanti, il suono è di Franco Visioli.
Leonardo Lidi, regista associato e vicedirettore della Scuola per Attori del TST, ha saputo imporsi nella scena teatrale italiana con versioni potenti e originali di grandi autori classici: Ibsen, Lorca, D’Annunzio e Molière. Il gabbiano rappresenta il suo primo incontro con Čechov e inaugura una trilogia dedicata al suo repertorio. In questo allestimento essenziale, che vede al proprio centro l’interpretazione degli attori e le parole del maestro russo, Lidi costruisce una cassa armonica per i sentimenti che muovono i personaggi della storia, isolati sulle sponde del grande lago di una tenuta estiva. L’amore e la sua assenza, i ricordi e la nostalgia dell’infanzia, le illusioni perdute, il disagio esistenziale, compongono, anima dopo anima, il mosaico della nostra umanità e ci spingono ad aprirci e a interrogarci sulla semplicità del nostro essere.
Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria, dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e da Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, in collaborazione con Spoleto Festival dei Due Mondi, sarà replicato per la Stagione in abbonamento dello Stabile fino a domenica 18 dicembre 2022.
Scheda artistica a cura di Leonardo Lidi
Tre case, o forse la stessa, tre famiglie, o forse la stessa, e l’amore che soppianta il lavoro. Mentre aspettiamo di sapere qual è il Teatro giusto per parlare allo spettatore o se venderemo la casa di Vanja o se verrà distrutto il nostro storico Giardino, noi aspettiamo e incontriamo la vita attraverso l’amore. Aspettiamo un bacio. In questa trilogia vedo la possibilità di tornare al senso pratico del teatro, deviando gli intellettualismi e scegliendo la semplicità nella sua altezza. Scegliendo uno spazio. Scegliendo l’empatia e non una bolla elitaria. Scegliendo l’amore e il dolore che comporta questa opzione ma soprattutto scegliendo gli attori come forma d’arte e come pietra preziosa da difendere nel teatro italiano del nostro tempo. Gli attori passeranno insieme un tempo importante, una parentesi della loro vita, per lavorare assieme a un regista che sceglie finalmente il suo autore preferito come ripartenza del proprio percorso. Per ricominciare a camminare in questo tempo così incerto credo che il teatro sia un ottimo progetto sul quale focalizzare le nostre energie. Se penso ad Anton Čechov mi torna in mente questo passaggio di John Lennon nella canzone Beautiful Boy: “La vita è ciò che ti accade mentre fai altri progetti”. Ne Il gabbiano l’autore sembra creare un testo che possa interrogarsi sulla differenza tra Simbolismo e Realismo, sul senso critico del teatro rispetto al suo pubblico ma alla fine – contro ogni pronostico – arriva la vita. In scena ecco apparire l’amore e l’assenza di esso e ci ritroviamo accompagnati da personaggi talmente ben scritti e messi così bene in relazione tra di loro che tutti insieme decidiamo di deviare la trappola del Tema per aprirci e interrogarci sulla semplicità del nostro essere. Sui ricordi e la nostalgia dell’infanzia, su quell’incontro che ci ha fatto male e quell’incontro che ci ha cambiato la vita. O fatto sorridere. O fatto piangere. Come in un patto. Come se un gruppo di uomini e di donne lavorasse assieme con impegno e gioia confidando nell’arrivo della vita in scena. Ecco forse spiegato il perché Čechov ha superato il suo tempo, ecco come utilizzare un testo per arrivare alla vita.
ACCESSIBILITÀ
Tutte le repliche in programma de Il gabbiano, dal 13 al 18 dicembre 2022, saranno accessibili: si potrà assistere allo spettacolo con il supporto di soprattitoli in italiano e in italiano semplificato con descrizione dei suoni, attraverso l’uso di smartglasses, tablet o smartphone, in base alle esigenze dello spettatore. Sono inoltre disponibili sul sito internet del TST (predisposto per la lettura da parte di applicazioni screen reader) e sulla APP del TST, materiali di supporto realizzati ad hoc. All’inizio di ogni recita accessibile è prevista inoltre la trasmissione in sala di una breve audio introduzione dello spettacolo. Per l’utilizzo gratuito dei dispositivi per l’accessibilità (smartglasses, tablet o smartphone) è necessaria la prenotazione dei biglietti, che potrà essere effettuata contattando la biglietteria del Teatro Stabile di Torino. Venerdì 16 dicembre alle ore 18.00 al Teatro Carignano è prevista una visita tattile alla scenografia, per consentire agli spettatori con disabilità visiva di cogliere gli elementi scenografici, comprenderne la dimensione e l’organizzazione, toccare arredi e costumi e condividere l’esperienza con regista e attori della compagnia. La partecipazione è gratuita fino esaurimento dei posti disponibili, previa prenotazione a accessibilita@teatrostabiletorino.it – 0115169460.
Il focus sull’accessibilità si inserisce nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha consentito al Teatro Stabile di Torino di avviare un articolato processo di trasformazione digitale. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione col partner tecnologico Panthea e la onlus +Cultura Accessibile.
Per maggiori informazioni visitare la pagina: www.teatrostabiletorino.it/accessibilita o contattare accessibilita@teatrostabiletorino.it – 011 5169460.
RETROSCENA
Progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino / DAMS – Università degli Studi di Torino / CRAD
Mercoledì 14 dicembre 2022, ore 17.30
Teatro Carignano, Caffetteria Lavazza
Leonardo Lidi e gli attori della compagnia
dialogano con Federica Mazzocchi (DAMS/Università di Torino)
su Il gabbiano, di Anton Čechov, regia di Leonardo Lidi
Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili
Prenotazione obbligatoria su teatrostabiletorino.it/retroscena