Prima di lei grandi interpreti come Franca Valeri, Lucilla Morlacchi, Adriana Asti, Mariangela Melato, Giulia Lazzarini, Anna Proclemer: Elena Bucci è stata insignita del Premio Duse, prestigioso riconoscimento che dal 1986 assegna l’onorificenza alle attrici che si sono particolarmente distinte nel corso della stagione teatrale. La giuria, composta da Anna Bandettini, Maria Grazia Gregori, Renato Palazzi e Magda Poli, ha motivato in questo modo il riconoscimento: «Essere attori in modo vivo questo è quello che caratterizza il suo impegno. E non c’è lavoro che non sia stato frutto di una questa vocazione, anche quando è messa all’opera per altri registi: Raoul Ruiz, Mario Manone, Claudio Morganti con cui fece il progetto Riccardo III, per cui ha vinto il Premio Ubu come migliore attrice, fino a questi giorni in cui per la regia di Malosti, è la protagonista di Il giardino dei ciliegi, una Ljuba che, volutamente, tra sospiri e merletti, ci mostra al meglio lo svuotamento di senso della coscienza cechoviana. Se aggiungiamo anche l’impegno nel teatro musicale specie al Ravenna festival con cui-ha collaborato in molte edizioni e nel cinema, Elena è l’attrice poco narcisista, per nulla desiderosa dì far trasparire se stessa dalle figure che interpreta, più legata alla persuasione del gesto, alla pertinenza nella vocalità, alla costruzione consapevole del personaggi, in questo vera erede della figura della Duse».
Elena Bucci, perno della compagnia Le Belle Bandiere insieme a Marco Sgrosso, una lunga militanza teatrale che l’ha portata a lavorare con Leo De Berardinis, è stata applaudita dal pubblico nei panni di Ljuba ne Il giardino dei ciliegi, di Anton Čechov, diretto da Valter Malosti e prodotto dal Teatro Stabile di Torino, che ha debuttato il 10 ottobre scorso al Teatro Carignano.
La Giuria ha inoltre proposto alla premiata una terna di giovani interpreti tra cui scegliere l’attrice emergente: la menzione d’onore è stata attribuita a Sara Putignano, che sarà in scena con Fabrizio Falco per la stagione dello Stabile in Ritratto d’Italia.