La produzione Gitiesse Artisti Riuniti
_ci informa che in questa stagione la Signora Giulia Lazzarini non potrà riprendere la tournée dello spettacolo Arsenico e vecchi merletti
_e comunica che la Signora Lazzarini sarà sostituita, nel ruolo di Abby, dall’attrice Rosalina Neri (indimenticabile interprete de La grande magia e Il campiello diretti da Giorgio Strehler).
Un autentico capolavoro della commedia brillante a stelle e strisce, in equilibrio tra farsa e noir, definito dal New York Times «così divertente che nessuno lo dimenticherà mai». È ARSENICO E VECCHI MERLETTI del drammaturgo americano Joseph Kesselring nell’adattamento di Geppy Gleijeses il titolo che il Teatro Stabile di Torino presenta martedì 2 novembre, alle 19.30, al Teatro Carignano. Liberamente ispirato alla prima regia teatrale di Mario Monicelli, indimenticato maestro del cinema che lo portò in scena alla Versiliana nel 1992, lo spettacolo mantiene inalterata la carica sovversiva della fortunata pièce di Kesselring, resa celebre dal film cult diretto da Frank Capra nel 1944. Gleijeses, poliedrico regista e primo attore partenopeo che all’allestimento di Monicelli prese parte nei panni di Mortimer Brewster, ne raccoglie il testimone riproponendo dopo quasi trent’anni questa celebre black comedy nella traduzione di Masolino d’Amico, con le scene di Franco Velchi (attualizzate da Michele Gigi), i costumi di Chiara Donato e le musiche di Matteo d’Amico. Artigiano della luce è Luigi Ascione.
La vicenda, concepita come un congegno ad orologeria dai tempi comici serrati, ruota attorno alla grottesca normalità con cui le sorelle Abby e Marta, amabili zitelle di Brooklyn, avvelenano i propri malcapitati pensionanti per pura pietà filantropica con vino di sambuco all’arsenico. Ad aiutarle un fratello convinto di essere Theodore Roosevelt, che seppellisce i cadaveri in cantina. Deciso a porre fine al folle disegno criminale, il nipote Mortimer, celebre critico teatrale fresco di nozze, riuscirà solo dopo una serie di equivoci e colpi di scena a farle internare in manicomio. Protagoniste nel ruolo delle sorelle Brewster due signore del teatro italiano: Anna Maria Guarnieri (Marta), primadonna prediletta da Ronconi, Missiroli e Zeffirelli, e Rosalina Neri (Abby), storica interprete strehleriana con La grande magia di De Filippo e Il campiello di Goldoni.
Al loro fianco Maria Alberta Navello (Giulia Stone), Leandro Amato (Teddy Brewster), Totò Onnis (Mortimer Brewster) e Luigi Tabita (Jonathan Brewster). Completano il cast Tarcisio Branca (Dottor Einstein), Bruno Crucitti (Reverendo Stone / Sig. Spooner), Francesco Guzzo (Sig. Johnson / Tenente Rooney), Daniele Biagini (Agente Mulligan) e Lorenzo Venturini (Agente Brophy). Prodotto da Gitiesse Artisti Riuniti, Arsenico e vecchi merletti sarà replicato al Teatro Carignano per la Stagione in abbonamento del TST fino al 7 novembre.
«È difficile catalogare, inserire in un genere Arsenico e vecchi merletti – afferma il regista Geppy Gleijeses –. Non è una farsa macabra, né una satira del giallo. Appartiene certamente a una tipologia di commedia da noi poco praticata e di cui non abbiamo riscontri autorali: “il Brillante”… Tecnica pura, slapstick (in certi casi), divertimento assoluto… Un congegno di alta precisione, una meccanicità che si sublima nella genialità, nell’ebrezza di un gioco tenuto costantemente sul limite del funambolismo. Poi potremmo fare discorsi molto più alti sul concetto qui esasperato di eutanasia (le ziette scelgono le loro vittime tra gli anziani abbandonati) e sarebbe del tutto lecito. Ma noi vogliamo pensare all’Arsenico che da Cary Grant in poi abbiamo conosciuto, a quella commedia che le truppe americane adottarono come antidoto alla paura della morte nella Seconda guerra mondiale. Nel 1992, ebbi la sfacciataggine di telefonare a Mario Monicelli per proporgli la regia di Arsenico e vecchi merletti. Era la sua prima vera regia teatrale e fu l’inizio di un grande sodalizio. Lo spettacolo fu uno straordinario successo. E a Mario voglio dedicare questa nostra impresa.»
Dal suo debutto a Broadway nel 1941, in pieno conflitto mondiale, Arsenico e vecchi merletti non ha mai smesso di intrattenere il grande pubblico grazie al suo insuperabile dinamismo e a una tessitura di gag irresistibili. La trasposizione cinematografica di Frank Capra, girata nel 1942 con Cary Grant e Boris Karloff, arrivò solo nel 1944, alla fine di una fortunata tournée teatrale. Portata in Italia dalla compagnia Morelli-Stoppa al Teatro Quirino di Roma nell’immediato dopoguerra, resta ancora oggi un gioiello inarrivabile di humour nero.