Il 2019 è stato un anno molto positivo per il Teatro Stabile di Torino: ai riconoscimenti artistici sono corrisposte ottime prestazioni sul fronte della produttività, della partecipazione del pubblico e degli incassi da bigliettazione. La progressione è ancor più significativa considerato che già i due precedenti esercizi avevano fatto registrare risultati in forte crescita.
In merito alla qualità artistica delle produzioni, lo spettacolo Così è (se vi pare) di Pirandello, diretto e interpretato da Filippo Dini, ha ottenuto il Premio nazionale “Le Maschere del Teatro” per la migliore regia dell’anno. Tale riconoscimento suggella il posizionamento del TST nelle graduatorie del MiBACT, che nel 2019 ha assegnato al nostro Stabile il punteggio artistico più alto tra i Teatri Nazionali e a Torinodanza il punteggio artistico più alto tra i festival disciplinari.
Sul fronte dei risultati quantitativi, il TST migliora ancora una volta tutti gli indicatori chiave di prestazione rispetto all’esercizio precedente. Nel 2019 si sono infatti conseguiti sette nuovi record storici per produttività, alzate di sipario, incassi da biglietteria, biglietti venduti in sede, numero di abbonamenti, presenze totali e contributi FUS.
Le alzate di sipario tra produzione e ospitalità in sede e in tournée passano dalle n. 701 del 2018 alle n. 737 del 2019, in crescita del + 5%, di cui n. 449 sono le recite prodotte.
Il botteghino ha fatto segnare tre nuovi massimi nella storia del nostro Teatro: l’anno si è chiuso con ricavi da bigliettazione in crescita di oltre 135.000 euro rispetto al precedente, da 2.433.414 euro a 2.568.641 euro, facendo segnare + 5%, mentre le presenze nei teatri Carignano, Gobetti e Fonderie Limone sono aumentate del 5%, passando da n. 164.229 a n. 173.127. Inoltre, gli abbonamenti alla stagione 2019-2020 al 31 dicembre sono stati n. 19.814 a fronte dei n. 18.210 dello scorso anno, in crescita del 9%.
Da segnalare il grande successo riscosso dalle nostre produzioni in tournée, che contribuisce ad aumentare il numero totale degli spettatori dello Stabile in sede e fuori sede dai n. 210.647 registrati nel 2018 ai n. 242.107 del 2019, in progresso addirittura del 15%.
L’aumento degli spettatori e dei ricavi del botteghino è ancor più rilevante considerato che dei n. 47 spettacoli programmati in cartellone tra prosa e danza ben n. 38 sono titoli di drammaturgia e coreografia contemporanee, a riprova di una programmazione che, pur proponendo i classici del repertorio e i grandi autori, non rinuncia affatto al rischio culturale.
Sulla base di questi risultati qualitativi e quantitativi, per quanto riguarda le assegnazioni FUS nel 2019 lo Stabile ha consolidato il posizionamento al vertice dei Teatri Nazionali nelle graduatorie del MiBACT e Torinodanza si è confermato primo tra i festival disciplinari. Il contributo complessivo FUS (teatro + danza) è passato infatti da 2.972.864 euro del 2018 a 3.122.363 euro del 2019, in aumento del 5%, a riconoscimento dell’equilibrio competitivo tra qualità dell’offerta, capacità produttiva, volume dell’attività, partecipazione del pubblico.
«Esprimiamo grande soddisfazione per i risultati artistici e produttivi conseguiti nel 2019 – commentano il Presidente Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti. Essi rispecchiano lo stato di salute di un teatro che pur non rinunciando al rischio culturale riesce ad ampliare sempre più la partecipazione della comunità di riferimento e ad ottenere il consenso della critica. Intendiamo ringraziare – proseguono Vallarino Gancia e Fonsatti – il Direttore artistico Valerio Binasco e la Direttrice artistica di Torinodanza Anna Cremonini che con il loro talento e le loro proposte hanno saputo definire un’identità speciale e riconosciuta al nostro Teatro. E insieme a loro siamo riconoscenti agli artisti e a tutte le maestranze tecniche e amministrative che quotidianamente dedicano al nostro Teatro competenza, impegno e passione. Per il futuro – concludono il Presidente e il Direttore – ci attendono nuove sfide, come ad esempio la gestione di nuovi spazi teatrali per ampliare ulteriormente l’offerta ed integrarla ancor più al sistema cittadino dello spettacolo dal vivo».