Martedì 25 gennaio 2022, alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri debutta MIRACOLI METROPOLITANI, il nuovo spettacolo di Carrozzeria Orfeo scritto da Gabriele Di Luca con la regia dello stesso Gabriele Di Luca e di Massimiliano Setti, Alessandro Tedeschi. In scena, in ordine alfabetico, Elsa Bossi, Ambra Chiarello, Federico Gatti, Beatrice Schiros, Massimiliano Setti, Federico Vanni, Aleph Viola. Le musiche originali sono di Massimiliano Setti, le luci e la scenografia di Lucio Diana, i costumi di Stefania Cempini.
Lo spettacolo, una coproduzione Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Nazionale di Genova, Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, sarà replicato per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino fino a domenica 30 gennaio 2022.
In dieci anni di attività e molti spettacoli entrati nell’immaginario collettivo, Carrozzeria Orfeo ha saputo raccontare un’umanità instabile, carica di nevrosi e debolezze, spiaggiata in città alienanti o in un futuro apocalittico. A quell’universo sommerso di dimenticati, si aggiungono in questo spettacolo nuovi perdenti: uomini e donne privi di ruolo sociale e senza amore, ma carichi di risentimento e di esilaranti battute sul resto del mondo. È uno spaccato sociale che è solo in apparenza una bolla bizzarra e grottesca: da questi esasperati fallimenti e dalle fragilità che ne derivano, i personaggi di Gabriele Di Luca riescono sempre a riconnettersi a noi e al nostro nucleo più reale ed umano.
Nel settembre 2017 nelle fogne del quartiere di Whitechapel a Londra, è stato trovato dai sommozzatori fognari un enorme fatberg, letteralmente un iceberg di grasso calcificato, che occludeva il tratto fognario. Il “mostro”, fatto di feci, salviette umidificate, pannolini, condom usati, sigarette, telefonini, e centinaia di altre schifezze che i londinesi per decenni hanno gettato nello scarico del wc, pesava 130 tonnellate (quanto 11 autobus a due piani) ed era lungo 250 metri. Questo fatto di cronaca, inquietante quanto bizzarro, ha generato l’innesco di Miracoli Metropolitani: e se il “mostro” esplodesse? L’esplosione delle fogne è il simbolo di un pianeta che si rivolta concretamente all’uomo per riaffermare sé stesso e ribellarsi a decenni di incurie, prevaricazioni e abusi ambientali. Alla prima domanda ne è seguita una seconda, ancora più assillante: come si comporterebbe l’uomo di fronte a una tragedia di questa portata? Sarebbe capace di riconoscere i propri errori e cambiare rotta, o ancora una volta sentirà il bisogno di scaricare ogni sua colpa su un nemico, su un avversario più debole, che nello spettacolo, così come spesso nella realtà, è rappresentato dagli immigrati?
Dopo Thanks for Vaselina, Animali da Bar e Cous Cous Klan, Miracoli Metropolitani è il testo più politico di Carrozzeria Orfeo perché cerca di richiamare alla responsabilità individuale e sociale, affinché la storia non ci presenti nuovamente il conto attraverso quelle derive populiste ed estreme che nel passato hanno fatto precipitare nell’orrore del fascismo, qui inteso non solo nella sua accezione politica, ma in quella esistenziale.
Note di regia
Miracoli Metropolitani è il racconto di una solitudine sociale personale dove ogni uomo, ma in fondo un’intera umanità, affronta quotidianamente quell’incolmabile vuoto che sta per travolgere la sua esistenza. Siamo di fronte al disfacimento di una civiltà, alla dissoluzione delle relazioni e dell’amore inteso in tutte le sue accezioni, all’azzeramento del ragionamento e del vero “incontro” a favore di dinamiche sempre più malate tra le quali un’insensata autoreclusione nel mondo parallelo del Web, pericoloso sostituto del mondo reale. Il risultato è la più totale solitudine esistenziale, un’avversaria molto più temibile dell’Isis. L’alimentazione, il rapporto con il cibo come forma di compensazione al dolore, come alienazione di un Occidente decadente e sovralimentato, sempre più distratto e imprigionato dai suoi passatempi superflui, la questione ambientale, la solitudine e la responsabilità: sono questi i temi attorno ai quali si sviluppa il mondo di Miracoli Metropolitani. Insomma, un mondo stupido… Uno spettacolo dove si ride tanto, ma dove non si sta ridendo affatto. I personaggi di Miracoli Metropolitani sono un’oasi di diversità apparente: partendo da un’esasperazione di sentimenti di fallimento, solitudine e fragilità, spesso trattati in modo bizzarro e al confine con il grottesco, alla fine si riconnettono con noi svelando il loro nucleo più reale e umano: restano madri frustrate, figli disadattati, amori infranti, solitudini disperate. Si tratta di un’umanità alla deriva, di un gruppo di perdenti, in cerca, ognuno, delle proprie verità nel tentativo di soddisfare i propri desideri più profondi.