Dopo Il Sindaco del rione Sanità di Martone la compagnia Nest di Napoli torna con una sorprendente commedia tratta dalla sceneggiatura per il film con Totò. Dalla penna di Diego De Silva e Giuseppe Miale di Mauro una spericolata riscrittura che fa girare il tema dell’illegalità attorno a quello del precariato.
La compagnia Nest di Napoli, è la protagonista di questa sorprendente riscrittura della sceneggiatura di Age e Scarpelli de La banda degli onesti con Totò e Peppino, firmata dallo scrittore Diego De Silva (Divorziare con stile) e dal regista Giuseppe Miale di Mauro. Il lavoro riprende il tema dell’illegalità del film, un classico della commedia, e lo fa girare attorno a quello della lotta per la sopravvivenza dei precari contemporanei. Un testo che regala riflessioni e risate e rappresenta per gli autori un modo nuovo di affondare l’occhio nel reale. Con tocco leggero si racconta di onesti aspiranti lavoratori che finiscono, loro malgrado, invischiati nei meccanismi del malaffare, vittime e carnefici ad un tempo. Si intrecciano le storie di Tonino, laureato a pieni voti in filosofia che dopo aver cercato invano un impiego decide di ereditare la portineria del defunto padre; dell’amico Peppino che gestisce con difficoltà la vecchia tipografia di famiglia e si è indebitato per adeguare i macchinari alla tecnologia; del Ragioniere Casoria, amministratore del palazzo, losco intrallazzatore; e di Mimmuccio, un camorrista che chiede il pizzo. Sotto la pressione dei debiti e delle minacce, gli integerrimi ragazzi si trasformano in una coppia di falsari. Prigionieri nella morsa del delitto, troveranno nel più paradossale dei modi la strada verso una ritrovata libertà.