La grande letteratura si fa teatro con l’adattamento del romanzo di Dostoevskij firmato da Vitaliano Trevisan. In una regia a cavallo tra passato e presente, il vizio per la roulette trova corrispondenza nell’attuale ossessione compulsiva per il videopoker.

Nella originale riscrittura di Vitaliano Trevisan, romanziere e drammaturgo vicentino (sceneggiatore e protagonista dell’acclamato film di Matteo Garrone Primo amore), il protagonista de Il giocatore Aleksej Ivànovic e il suo autore, Fëdor Dostoevskij, sono la stessa persona. Una coincidenza di ruoli sottolineata dalla regia dai toni pirandelliani di Gabriele Russo: «Una circolare dissolvenza in cui Aleksej si trasforma nello scrittore russo e viceversa». L’idea caratterizza la trasposizione del romanzo, che ha come protagonisti Daniele Russo, Marcello Romolo e Camilla Semino Favro. Nella fittizia città termale di Roulettemburg, tra dramma e commedia, amore e casinò, Aleksej/ Dostoevskij compie la sua parabola di “gambler” incallito (con i proventi del libro, come noto, l’autore pagò i suoi debiti di gioco). Il romanzo analizza la passione compulsiva per l’azzardo in tutte le sue forme, mettendo a fuoco le varie tipologie di giocatori, dai ricchi nobili europei ai poveretti che puntano, e perdono, tutti i loro averi. Con un allestimento privo di connotati temporali, la regia multimediale di Gabriele Russo abbatte le barriere tra le epoche e fa vivere il capolavoro di vita nuova. I giocatori di Dostoevskij rimandano così ai pensionati o ai ragazzi di periferia di oggi, che bruciano i loro pochi averi nella febbre compulsiva per il videopoker. Il giocatore chiude la “Trilogia della libertà” del Bellini: «Grandi classici sporcati con secchiate di vernice pop».


da Fëdor Dostoevskij
adattamento Vitaliano Trevisan
con Daniele Russo, Marcello Romolo, Camilla Semino Favro, Paola Sambo, Alfredo Angelici, Martina Galletta,
Alessio Piazza, Sebastiano Gavasso
regia Gabriele Russo
scene Roberto Crea
costumi Chiara Aversano
disegno luci Salvator e Palladino
movimenti scenici Eugenio Dura
Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini
Teatro Stabile di Catania