Friedrich Schiller ha solo ventiquattro anni quando scrive questo dramma, storia di un legame profondo e impossibile, una passione indomabile fatta di duelli, verità e menzogne, corruzione e libertà.
In Intrigo e amore, diretto da Marco Sciaccaluga, gli interpreti sono al centro di un dramma il cui cardine è il conflitto tra il potere tirannico e il diritto alla felicità dell’essere umano, nell’eterno incontro/scontro fra la nobiltà ricca e la piccola borghesia. Composto nel 1793 nella Germania preromantica, il dramma ha immediatamente un grande successo, ispirando nel 1848 Giuseppe Verdi per la sua opera Luisa Miller. Nell’infelice amore tra due giovani, il nobile Ferdinand, figlio di un potente ministro, e la borghese Luise Millerin, figlia di un umile violoncellista, vibrano gli echi dello shakespeariano Romeo e Giulietta. Così un amore puro e ardente viene piegato dalla prevaricazione del potere. Ed è anche questo il senso del dramma: nell’intrigo Schiller descrive gli eterni complottanti, persone di potere impegnate ad architettare macchinazioni e losche trame per un preciso fine, a qualsiasi prezzo. Schiller affascina ancora oggi con un testo dove il bene ed il male convivono, in un teatro che pone l’uomo al centro del mondo, in una commistione di alto e basso, di tragico e di comico che è tipicamente shakespeariana ed è sempre molto evidente nella scrittura dell’autore tedesco.