Il grande musicista Paolo Fresu rende omaggio a uno dei giganti del jazz del Novecento, Miles Davis, con uno spettacolo che ne ripercorre la straordinaria vita e carriera. Affiancato da sette musicisti, Fresu narra la storia di una leggenda la cui complessa personalità emerge non solo dal suono inconfondibile del suo strumento, ma anche dai tratti intensi e segnati dell’ultimo periodo della sua vita: il volto scavato, gli occhi penetranti, le mani rugose che hanno toccato il cuore di milioni di appassionati. La parabola di Miles Davis si snoda tra il successo e l’autodistruzione, ma ciò che risalta è soprattutto un talento che si è evoluto contaminandosi in maniera virtuosa con nuove sonorità. Il jazz di Davis si è arricchito di influenze funk, pop ed elettroniche, grazie a celebri collaborazioni che hanno ampliato il suo già vasto orizzonte musicale. Fresu si propone di ricostruire il percorso umano e artistico di un uomo che ha rivoluzionato la musica del XX secolo, affidando il racconto alla voce narrante di un unico autore/attore e all’universo sonoro che Davis ha saputo creare e condividere attraverso le sue profonde relazioni artistiche e umane.

LA SCHEDA DI SALA

di e con Paolo Fresu
tromba, flicorno e multi-effetti
e con Bebo Ferra chitarra elettrica
Dino Rubino pianoforte e Fender Rhodes Electric, Piano
Marco Bardoscia contrabbasso
Stefano Bagnoli batteria
Filippo Vignato trombone, multi-effetti elettronici, keyboard
Federico Malaman basso elettrico
Christian Meyer batteria
regia Andrea Bernard
new media artist Marco Usuelli
disegno luci Marco Alba
costumi Elena Beccaro
Teatro Stabile di Bolzano