Commedia a tinte fosche, dal ritmo veloce e compulsivo, con inganni e colpi di scena, Misura per misura ruota su se stessa rivelandosi il contrario di quel che appare. Un’attualissima critica alla sete di potere.

Jurij Ferrini torna a dirigere un testo del grande autore inglese e lo fa a partire dalla traduzione che nel 1992 lo Stabile di Torino commissionò a Cesare Garboli per l’allestimento firmato da Luca Ronconi. Una storia che si muove con disinvoltura fra comicità e poesia, portando in scena una delle più belle metafore teatrali sulla profonda differenza tra potere e autorità: in Misura per misura comicità e versi non solo si intrecciano con una perfetta alternanza, ma la riflessione sull’esistenza viene contagiata dal senso dell’umorismo. William Shakespeare ha intessuto molti dei propri capolavori di riflessioni sulla dignità dell’uomo e sull’abuso nell’esercizio del potere. In questa commedia il drammaturgo gioca con i personaggi, e sembra nascondersi egli stesso sotto i panni del Duca di Vienna, il protagonista della commedia, che per cercare di comprendere la verità circa la natura del peccato (oppure in senso più laico del “reato”) abbandona il comando, si traveste da frate e sotto falso nome si nasconde nei bassifondi, lasciando al suo vicario, il severo Angelo, il compito di ripulire la città dalla corruzione e dal vizio. In un crescendo di suspense e colpi di scena, si giunge ad un inatteso lieto fine. Un finale che è quasi una via d’uscita, una strada che va oltre il perdono: solo una responsabilità condivisa, una visione allargata, lucida, pacata e fortemente ispirata, è la chiave di volta per uscire dal mare di cinismo nel quale sta affogando il mondo contemporaneo.

Video: L’intervista a Jurij Ferrini
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di William Shakespeare
con Jurij Ferrini, Elena Aimone, Matteo Alì, Lorenzo Bartoli, Gennaro Di Colandrea, Sara Drago, Francesco Gargiulo, Raffaele Musella, Rebecca Rossetti, Michele Schiano di Cola, Marcello Spinetta, Angelo Tronca
regia Jurij Ferrini
scene Carlo De Marino
costumi Alessio Rosati
luci Lamberto Pirrone
suono Gianandrea Francescutti
regista Assistente Marco Lorenzi
Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale