Una lunga, folle nottata secondo Annibale Ruccello: questo serve e questo basta ad Adriana, madre incinta, sola e oppressa, per decidere di fuggire dalla prigione della sua esistenza. Un dramma, interpretato da Giuliana De Sio, che guarda al cinema di Scorsese e Kubrick, con sfumature thriller e, insieme, personaggi tragicamente comici.
Annibale Ruccello è uno degli autori più importanti della nuova drammaturgia napoletana, nata alla fine degli anni ’70, articolatasi negli anni ’80 della Napoli post terremoto, e più recentemente snodo della letteratura teatrale italiana. In Notturno di donna con ospiti dominano le atmosfere claustrofobiche, caratteristiche della scrittura dell’autore; così il televisore, il telefono, la radio, sono simboli di un’omologazione culturale protagonista dei testi ruccelliani, ambientati nel panorama desolato della periferia urbana partenopea, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere. In un crescendo claustrofobico incontriamo Adriana, casalinga dell’interland napoletano, madre di due bambini e in attesa di un terzo, con un marito metronotte che esce la sera e torna al mattino. Questo “notturno” è il delirio onirico di una donna sola e alienata. Una sera accade che strane presenze, temute e desiderate da troppo tempo, si introducano in casa sua: improvvisamente riaffiorano senza una logica gli angoscianti fantasmi del passato, le proiezioni del suo inconscio, i sogni e i desideri repressi.