Nel 189o/91 in diciannove brevi scene dal ritmo travolgente un Wedekind appena ventisettenne raccontò con sorprendente forza drammatica l’eterno conflitto tra adolescenti e adulti. Dalla scoperta del sesso alle difficoltà di comunicazione, dall’importanza dell’amicizia alla speranza di dare un senso alla vita, dallo smarrimento nella ricerca della propria identità alla paura del primo amore, l’autore disegnò un catalogo completo di esperienze universali, riuscendo a cesellare un vero e proprio classico, simbolo delle condizioni giovanili di ogni tempo. Ispirato a altro grande artista contemporaneo di Wedekind, il pittore di Ostenda James Ensor con le sue maschere misteriose e grottesche, questo nuovo allestimento, nella traduzione di Roberto Cavosi, è diretto da Marco Bernardi.

di Frank Wedekind
traduzione Roberto Cavosi
regia Marco Bernardi
Teatro Stabile Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Bolzano,