Un documentario dal vivo racconta una delle più affascinanti meteore del rock: la band di Mark Hollis. Un gruppo di culto (It’s My Life, Such a Shame) che ha vissuto una breve, intensa parabola inversa dalle vette del pop dei primi anni ’80 alla scomparsa dalle scene. Il musicteller Federico Sacchi ne ripercorre la storia.
«Amo il suono, ma preferisco il silenzio» è la frase manifesto di Mark Hollis, protagonista con il suo gruppo, i Talk Talk, di una delle più schizofreniche carriere della storia del rock. A raccontarla è il documentario dal vivo Talk Talk B efore the Silence, un’esperienza di ascolto immersiva a cura del musicteller Federico Sacchi, in coproduzione Docabout e Teatro Stabile Torino, che debutta in prima nazionale. Tra storytelling, musica, teatro e video si ripercorre la singolare e fulminea parabola inversa, dal successo al silenzio, della band inglese diventata di culto. Messi sotto contratto nell’82 dalla Emi che vuol farne i nuovi Duran Duran, i Talk Talk vengono lanciati sul mercato in linea con l’allora imperante new romantic. Ma in poco tempo, e un paio di album, deragliano dalla new wave per elaborare un proprio personalissimo stile. «Si sganciano dalle mode dei primi anni ‘80 e creano di fatto un nuovo genere: il post-rock», racconta Federico Sacchi. La qualità della loro musica cresce, ma la popolarità cala. Il pubblico non li segue. E così Mark Hollis decide di riscattare il suo destino di improbabile pop star e sceglie di realizzare appieno il suono del silenzio, scomparendo insieme alla sua musica. La regia è di Federico Sacchi e Marzia Scarteddu. Talk Talk Before the Silence è il secondo episodio di reDISCO very, un format di divulgazione musicale crossmediale in cui il racconto inizia sul web e si completa sul palco.