Francesca Comencini dirige sei storie al femminile che si frantumano nell’eccidio delle Fosse Ardeatine: uno spettacolo per non dimenticare quanto le donne hanno
fatto per la libertà del nostro Paese.
Un’esperienza storica, civile, una testimonianza lucida e diretta che non perde vigore a distanza di settant’anni: Francesca Comencini, autrice, regista cinematografica e televisiva (recente il successo della serie Gomorra, dove, oltre alla direzione di diversi episodi, ha sviluppato e gestito la presenza dei personaggi femminili), racconta la rappresaglia per l’attentato di via Rasella. Il 24 marzo 1944 le truppe tedesche di occupazione rastrellarono e uccisero trecentotrentacinque uomini in risposta all’attentato dei Gap contro un convoglio tedesco, vittime che dietro di sé lasciarono decine, centinaia di madri, mogli, figlie, amiche, compagne di lotta partigiana. Come nel montaggio di un film si compone un racconto a sei voci che indagano le tragiche ore che hanno preceduto l’eccidio delle fosse Ardeatine, i giorni angosciosi che lo seguirono, i silenziosi anni dopo la notizia dell’eccidio. Dalle parole dello spettacolo arriva forte il significato di libertà e di espressione, ma anche orgoglio per un presente costruito sul sacrificio e sulla resistenza.