Al Carignano, dall’8 al 12 aprile 2015
Tentacolare, magmatica, sulfurea. Spaventosa e seducente, marcia ma abbagliante, ambigua eppure solare. Napoli è una città ossimorica, debordante di storia, tradizioni e culture. Ma spesso, per raccontarla, si scivola negli stereotipi. È dunque, innanzitutto, una fuga dal luogo comune il recital-concerto di Toni e Peppe Servillo, che, dopo il grande successo de Le voci di dentro di Eduardo De Filippo, tornano insieme a calcare le scene italiane. Al di là della cartolina, del sole-mare-pizza e vicoli, ma anche oltre le cronache di camorra e “munnezza”, i fratelli Servillo tessono il loro omaggio alla tradizione vivente di Napoli, attingendo alle vette più alte della letteratura, della musica e del teatro partenopei. Dalle canzoni intramontabili di E. A. Mario e Libero Bovio, alla Napoli di strada, cruda e lirica, del grande e misconosciuto Raffaele Viviani; dalle storie di bassi, raccontate con partecipe ironia da Eduardo, al “barocco degradato” con cui Enzo Moscato dipinge la sua Partenope gravida, bastarda ed enigmatica; per arrivare fino alla voce contemporanea di Mimmo Borrelli, che con un mantra ossessivo canta luci e pestilenze della sua Napoli.
Voci e visioni si rincorrono e si completano in un viaggio che esalta la musicalità cangiante della lingua napoletana, viva e ribollente. Viaggio nel quale i due Servillo sono accompagnati dagli archi del Solis String Quartet,che ha costruito il suo successo proprio sulla commistione di culture musicali, dalla contemporanea al jazz fino al pop.