Martedì 22 marzo 2022, alle 19.30, debutta al Teatro Gobetti di Torino, in prima nazionale, GHIACCIO (Frozen) di Bryony Lavery con la regia di Filippo Dini. Gli interpreti sono lo stesso Dini (nel ruolo di Ralph), Mariangela Granelli (Nancy), Lucia Mascino (Agnetha). Il testo è tradotto da Monica Capuani e Massimiliano Farau. Le scene sono di Maria Spazzi, i costumi di Katarina Vukcevic, le luci di Pasquale Mari, le musiche di Aleph Viola. Aiuto regia Carlo Orlando. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, in accordo con Arcadia & Ricono Ltd per gentile concessione di United Agents LLP, sarà replicato al Gobetti fino al 10 aprile, per la Stagione in Abbonamento del TST.
La serata riservata alla Critica è fissata giovedì 24 marzo, alle ore 19.30.
Tre vite conducono un’esistenza avvolta nel freddo ghiaccio della conservazione, della determinazione a sopravvivere. Si può solo tentare di vivere, ma nel ghiaccio, nell’immutabilità del tutto, nella consacrazione di un vuoto (Filippo Dini)
Filippo Dini dirige Ghiaccio (titolo originale Frozen, 1998) della drammaturga britannica Bryony Lavery. Un thriller psicologico, che si annoda intorno alle vite di un serial killer condannato, la madre di una delle sue vittime e una psichiatra. Ognuno di loro propone una propria versione dei fatti, offrendo un ritratto di se stesso e del proprio animo lacerato, ma, lentamente, la storia si ricompone e i fili del dolore che ne è scaturito ritrovano un ordine e una consistenza diversa, arrivando quasi a sciogliersi nell’idea di un possibile perdono. Rhona, dieci anni, scompare mentre sta portando a sua nonna delle cesoie da giardino. I giorni, i mesi, gli anni che seguono sono congelati (frozen) nella speranza della madre Nancy di rivederla e nella solitudine della sorella, testimone della disperazione e della disgregazione familiare. Vent’anni dopo, a seguito del ritrovamento di Rhona e di altre vittime, il serial killer Ralph incontra Agnetha – una scienziata che studia il funzionamento del cervello e sta mettendo a punto una teoria sugli assassini seriali – e successivamente Nancy. La struttura del dramma, con tre lunghi monologhi iniziali, che mettono il pubblico in diretto contatto con i tre personaggi e i loro punti di vista, si apre a uno sviluppo estremamente efficace nel cesellarne gli sviluppi emotivi.
Bryony Lavery è una drammaturga inglese di grande successo. Ha scritto oltre 50 opere teatrali e libri, tra cui sceneggiature originali, pièce per ragazzi, radiodrammi e adattamenti teatrali. Tra i suoi testi teatrali: Bag, The Origin of the Species, Witchcraze, Wicked, Kitchen Matters, Nothing Compares to You, Ophelia, A Wedding Story e il premiatissimo Her Aching Heart.
Frozen è stato prodotto per la prima volta in Inghilterra nel 1998 al Birmingham Repertory Theatre e ha vinto il premio TMA come Migliore Nuovo Testo Teatrale e il premio Eileen Anderson Central Television come Miglior testo teatrale. L’opera è stata messa in scena nel luglio 2002 dal Royal National Theatre di Londra, conquistando il Barclay Award. A New York il testo ha avuto quattro nominations ai Tony Awards e Brian F. O’Byrne ha vinto il Tony come Miglior Attore per la sua interpretazione di Ralph. Nel 2018 la pièce ha avuto una nuova produzione di grande successo nel West End di Londra con un cast stellare: Suranne Jones, Jason Watkins e Nina Sosanya. A distanza di più di vent’anni, lo spettacolo mantiene intatta la capacità di porre domande sulla società, sulla fame istintiva di vendetta e sul ruolo del sistema carcerario.
Filippo Dini (1973) si è formato alla Scuola dello Stabile di Genova e all’inizio della sua carriera di attore è stato diretto da figure importanti del teatro italiano, tra cui Carlo Cecchi, Giorgio Barberio Corsetti e Valerio Binasco. Come interprete ha vinto un premio Hystrio-Anct, un premio Golden Graal e due premi Le Maschere del Teatro Italiano. Al cinema ha lavorato con Nanni Moretti, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Donato Carrisi, Francesca Comencini, i fratelli D’Innocenzo. La sua prima regia è del 2012, seguita poi nel 2015 dal suo primo importante riconoscimento nazionale, il premio Le Maschere del Teatro Italiano per la messinscena dell’Ivanov di Cechov, rinnovato nel 2019 per Così è (se vi pare) di Pirandello. Erede del più nobile capocomicato, Dini riesce a trovare nel suo lavoro l’equilibrio della propria ricerca creativa alternando grandi classici ad adattamenti teatrali di opere letterarie o cinematografiche e nuovi testi di drammaturgia contemporanea. Dal 2021 è regista residente del Teatro Stabile di Torino. È presente nella attuale stagione del TST in qualità di regista e interprete di Casa di bambola, The Spank e Ghiaccio.
02_Brevi note di Filippo Dini su GHIACCIO
03_Conversazione con Bryony Lavery di Dinah Wood
04_Foto e bio Dini_Granelli_Mascino
Foto delle prove dello spettacolo_ph Luigi De Palma
Ritratti