Gli interpreti dello spettacolo insieme a Fausto Paravidino sono: Iris Fusetti, Eva Cambiale, Jacopo Maria Bicocchi, Angelica Leo e Gianluca Bazzoli, Giuliano Comin, Giacomo Dossi, Marianna Folli, Veronika Lochmann, Emilia Piz, Sara Rosa Losilla, Maria Giulia Scarcella.
Le scene sono di Laura Benzi, i costumi di Sandra Cardini, le luci di Lorenzo Carlucci, le musiche originali di Enrico Melozzi, eseguite dall’Orchestra Notturna Clandestina, diretta dallo stesso Melozzi e le maschere di Stefano Ciammitti.
Il senso della vita di Emma resterà in scena, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, al Gobetti fino al 18 febbraio 2018.
Il senso della vita di Emma di Fausto Paravidino delinea l’epopea di una famiglia che va dagli anni Sessanta – quando i genitori di Emma si conoscono – fino ai giorni nostri. Una fitta rete di relazioni tra due famiglie di amici tracciano l’affresco di alcuni decenni di vita italiana, quelli in cui è nata e cresciuta la Generazione X. Il tratto pungente e affilato con cui Paravidino modella i personaggi attraverso i dialoghi dà vita a un racconto che parla di arte, relazioni, politica, ecologia, scelte, delineando abilmente tre storie di donne. «Siamo all’opening di una galleria, tra i quadri c’è il ritratto di una donna: Emma. Di lei conosciamo solo la sua faccia dipinta. Quanto dobbiamo sapere del soggetto per apprezzare l’opera?» con questa riflessione Paravidino ci introduce alla storia di Emma, raccontata e agita dalle persone della vita di Emma: la madre, il padre, il fratello, la sorella, gli amici dei genitori, il parroco, una vicina… ma non da Emma. «Emma non parla, perché Emma è scomparsa. Emma è scomparsa volontariamente e le persone della vita di Emma si chiedono perché Emma abbia fatto come sua madre quando era incinta di lei. Allora era scomparsa, era scomparsa perché non sopportava più la sua vita, ma sapevano tutti dov’era: era da Clara e da Giorgio, i suoi amici. Emma invece nessuno sa dov’è. Sanno che non ha più il profilo Facebook né il telefono e sanno che è stata avvistata in Kosovo e che ci sono due persone che ricevono notizie di lei. Sanno che sta bene. E che, prima che cali la tela, tornerà».
Fausto Paravidino: attore, autore e regista, nato a Genova nel 1976, cresciuto a Rocca Grimalda, si avvicina al teatro giovanissimo lavorando prevalentemente con Jurij Ferrini e la compagnia teatrale “La Soffitta” di Ovada. Frequenta la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova. È cofondatore a Genova della compagnia Gloriababbi Teatro insieme a Filippo Dini, Andrea Di Casa, Sergio Grossini e Giampiero Rappa. Si trasferisce a Roma dove inizia a scrivere per il teatro. Ha scritto alcune commedie tra cui “Gabriele” (con Giampiero Rappa), “2 Fratelli” (Premio Tondelli Riccione 1999, premio Ubu Miglior Novità italiana 2000), “La Malattia della Famiglia M” (Premio Candoni Arta Terme), “Natura morta in un fosso” (Premio Gassman), “Noccioline – Peanuts” (per il progetto connection del National Theatre di Londra), “Genova 01”, (per il Royal Court Theatre di Londra, con la regia di Simon Mc Burney), “Morbid”, “Exit”, “Il Caso B”, “Il Diario di Mariapia” (per il Dramaten di Stoccolma), “I Vicini” (per il Théâtre National de Bretagne), “Il Macello di Giobbe” (per il Teatro Valle Occupato), “Il Senso della Vita di Emma”. Collabora dal 2000 con il Teatro Stabile di Bolzano che ha prodotto buona parte dei suoi lavori. Dirige testi suoi e di altri autori e lavora come attore in teatro, cinema (“Il Partigiano Johnny”, “Lavorare con lentezza”, “La Signorina Effe”, “Amore che vieni, amore che vai”) e televisione (“Romanzo Criminale – la serie”, “Moana”). Ha scritto teatro per Radio 2 (“Luoghi non comuni – a cena dagli altri”) e Radio 3, dove ha collaborato al Teatrogiornale, ha scritto e diretto la pièce radiofonica “Messaggi” e letto libri e racconti. Il suo film “Texas” (2005), scritto con Iris Fusetti e Carlo Orlando è stato presentato alla mostra del Cinema di Venezia dove ha vinto il Premio Pasinetti. Insegna scrittura teatrale e recitazione in Italia e in Francia, traduce teatro dall’inglese e dal francese e le sue pièce sono rappresentate in Europa. È pubblicato in Italia da Ubulibri e in Francia da L’Arche Editeur. Ha diretto l’allestimento della versione francese della “Malattia della Famiglia M” per La Comèdie Française di Parigi. A partire dal 2015 è presidente della giuria del Premio Riccione per il Teatro. È attualmente impegnato nella tournée de “Il Senso della vita di Emma”, di cui ha curato anche la regia e nella costruzione del suo nuovo spettacolo, una coproduzione internazionale basata su un progetto di riscrittura della storia di Abramo.
Fausto Paravidino dal 1 gennaio 2018 è Dramaturg residente del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Per RETROSCENA
il progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino / Dams – Università degli Studi di Torino / CRAD
al TEATRO GOBETTI
mercoledì 14 febbraio 2018, alle ore 17.30
Fausto Paravidino
dialoga con Armando Petrini (Dams/Università di Torino)
su IL SENSO DELLA VITA DI EMMA di Fausto Paravidino
Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala
01_Comunicato IL SENSO DELLA VITA DI EMMA di Paravidino