Martedì 18 aprile 2017, alle ore 19.30, debutta al Teatro Gobetti RITRATTO D’ITALIA da Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani di Giacomo Leopardi, con Fabrizio Falco e Sara Putignano, per la regia di Fabrizio Falco. Scene di Eleonora Rossi, luci di Daniele Ciprì, musiche di Angelo Vitaliano, aiuto regia Maurizio Spicuzza.
Ritratto d’Italia – prodotto da Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale in collaborazione con Le vie dei Festival e Minimo Comune Teatro – sarà replicato al Gobetti, per la Stagione in abbonamento del Teatro Stabile di Torino, fino a domenica 23 aprile.
L’attualità della parola leopardiana consente ancora oggi di rileggere e progettare un futuro diverso. Con questo spettacolo Fabrizio Falco torna nel nostro teatro dopo il successo di Fedra, Galois, e Lehman Trilogy.
ll Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl’Italiani, scritto nel 1824 e pubblicato per la prima volta solo nel 1906, è un tagliente pamphlet di Giacomo Leopardi sulla mentalità, il carattere e la moralità della società italiana. La sua analisi, spietatamente lucida, è affidata a una prosa incisiva e diretta: l’Italia – spiega il poeta – è una terra incapace di costruire una convivenza civile, una sana dialettica; un paese dominato dal cinismo, incapace di rispettare e di esser rispettato; un agglomerato di singoli individui, ognuno sprofondato nel proprio orizzonte privato, particolare; e dove l’opinione pubblica, la società civile, stenta a trovare la propria maturità, la propria autonomia. L’Italia è un paese dove non si discute pacatamente, ma si offende l’interlocutore, una terra dove non c’è convivenza civile, ma forzata; una società in cui ci si sbrana anziché collaborare al bene comune; un paese senza amor proprio, dove lo scherno dell’avversario prevale su tutto. L’autore va ben al di là dei facili patriottismi e delle euforie risorgimentali, quando avverte che nella penisola mancano quei legami che fanno di una collettività una «società stretta» e una «società buona», cioè un popolo di «fratelli», dove sarebbe possibile una morale universalmente valida, fondata non sulla legge (perché è una base poco solida la paura delle pene minacciate da un codice), ma sul senso dell’onore, che indurrebbe a fare il bene per meritare il plauso e a fuggire il male per non incorrere nel disonore.
Ritratto d’Italia è uno spettacolo che guarda alla funzione originaria del teatro, quella di assemblea, perché la riscoperta e l’affermazione di questa funzione possano contribuire a far nascere una società nel senso più autentico della parola. Falco mette in luce i sentimenti che sottendono la riflessione filosofico-antropologica di Leopardi, la sua passione civile, la delusione di vivere in un paese privo di coesione sociale e del senso di comunità. Con lui in scena ci sarà anche Sara Putignano a dar voce a un Leopardi diviso tra idealismo e realismo, passione e disincanto, ma trascinato dalla volontà – se non dalla speranza – di indicare la strada da intraprendere collettivamente.