TORINO, TEATRO CARIGNANO 4 – 16 novembre 2014
Nell’atmosfera sonnolenta e rilassata di una domenica mattina, due amiche provano una scena teatrale. Lucia, l’attrice, è – in barba agli stereotipi – quella seria e razionale della coppia, che ha rinunciato alla passione preferendo la compagnia dei personaggi che interpreta; Maria, dirigente di banca e madre divorziata, ama invece troppo la vita e gli uomini per sacrificare la sua esuberanza a facili moralismi. Due visioni opposte della vita e dell’età matura, due femminilità agli antipodi, che trovano l’occasione di scontrarsi e venire allo scoperto nell’apparizione inaspettata di un giovane uomo: un ventenne – viso da bambino e fisico scolpito – con cui Maria ha passato la notte, ma che, come nella più classica commedia degli equivoci, non si ricorda di lei, scambiandola per l’amica.
Cristina Comencini, regista, sceneggiatrice, scrittrice e drammaturga, grande narratrice dell’universo femminile, si cimenta ancora una volta con la dittatura dei ruoli di genere, giocando a sconvolgere gli stereotipi. ≪Sono secoli che gli uomini corrono dietro alle ragazze giovani – ha dichiarato in un’intervista -. Per le donne questo è stato spesso una fonte di dolore, perché è come se la giovinezza femminile avesse un termine mentre quella maschile no. Così ho voluto sparigliare le carte per raccontare che è possibile un dialogo tra generi e tra generazioni in modo aperto, fuori dagli schemi consueti nonnetto/ragazzina o tardona/toy-boy≫.
Ne è nata una commedia dalla comicità travolgente, capace di spiazzare con repentini cambi di registro e impreviste punte di amarezza.