Alle Fonderie Limone di Moncalieri, martedì 20 novembre 2018, alle ore 20.45, debutta LA TRAGEDIA DEL VENDICATORE di Thomas Middleton, con la drammaturgia e la regia Declan Donnellan, nella versione italiana di Stefano Massini.
Gli interpreti sono (in ordine alfabetico): Ivan Alovisio, Alessandro Bandini, Marco Brinzi, Fausto Cabra, Martin Ilunga Chishimba, Christian Di Filippo, Raffaele Esposito, Ruggero Franceschini, Pia Lanciotti, Errico Liguori, Marta Malvestiti, David Meden, Massimiliano Speziani, Beatrice Vecchione.
Le scene e i costumi sono di Nick Ormerod, le luci di Judith Greenwood, Claudio De Pace, le musiche di Gianluca Misiti.
La tragedia del vendicatore, prodotto da Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa e ERT/Emilia Romagna Teatro Fondazione, resterà in scena alle Fonderie Limone fino a domenica 25 novembre per la Stagione in Abbonamento del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale.
Il maestro della regia Declan Donnellan dirige per la prima volta un cast tutto italiano nella nuova produzione del Piccolo Teatro di Milano. Un testo inesorabile su violenza, sopruso e corruzione, nella versione definitivamente attribuita a Thomas Middleton.
Un pulp del Seicento che gronda sangue. Un capolavoro dell’orrore e della crudeltà generoso di assassinii, incesti, intrighi ed efferatezze. Un affresco seicentesco che pare una fotografia contemporanea. Ad addentrarsi nei meandri de La tragedia del vendicatore di Thomas Middleton è un mago delle regie shakespeariane, l’inglese Declan Donnellan, che dirige per la prima volta una produzione in lingua italiana (versione di Stefano Massini) targata Piccolo Teatro.
«Un’opera meravigliosa che ha a che fare con un mondo contaminato dall’odio e dal consumismo» dice Donnellan, uno dei più grandi registi europei, di questo brutale revenge play,
ambientato in Italia, scritto nei primi anni del regno di Giacomo I, dominati da corruzione e malaffare. Middleton contrappone la moralità del clan puritano e calvinista del Vendicatore alla corte italiana, cattolica, lussuriosa e dissoluta.
Il dramma riflette la visione dell’autore (di sedici anni più giovane di Shakespeare): isolamento ascetico e rinuncia sono l’unico antidoto all’azione inquinante del potere.
Acclamato per i suoi geniali allestimenti di testi shakespeariani (Cymbeline, Macbeth, Racconto d’inverno), più volte insignito del Premio Laurence Olivier e Leone d’oro della Biennale Teatro, Donnellan mette in luce una società spaventosamente contemporanea: ossessionata dal sesso, dalla celebrità, dalla posizione sociale e dal denaro, dominata dal narcisismo e da un bisogno compulsivo di autorappresentarsi per convincere gli altri, ma soprattutto se stessi, di essere buoni e belli.
01_CS La tragedia del vendicatore
02_Scheda a cura della Compagnia