La sera del 19 novembre alle ore 21 il Teatro Sociale ha ospitato il secondo appuntamento della stagione di Prosa al teatro Sociale dove Natalino Balass è andato in scena con Arlecchino servitore di due padroni, capolavoro di Carlo Goldoni, diretto da Valerio Binasco. Ma l’attore veneto è stato doppiamente Arlecchino perché al termine della serata ha ricevuto il premio Arlecchino d’oro, un riconoscimento alla carriera che, a partire dal 1999, viene attribuito una volta l’anno, a Mantova, ad un artista di rilievo internazionale nel cui percorso abbia saputo valorizzare la mescolanza tra le varie arti.
Sono stati insigniti del premio: 1999 Dario Fo – 2000 Marcel Marceau – 2001 Ferruccio Soleri – 2003 Paolo Poli – 2004 Giorgio Albertazzi e Patrice Chéreau – 2005 Umberto Artioli– 2006 La Fura dels Baus – 2007 Enrico Bonavera – 2008 Meredith Monk– 2009 Carolyn Carlson – 2010 Sandro Lombardi – 2011 Leo Gullotta – 2012 Donato Sartori – 2013 Umberto Orsini – 2014 Gabriele Lavia – 2015 Luca Barbareschi – 2016 Brian Eno – 2017 – Massimo Ranieri.
L’attore veneto nel corso della sua carriera è passato con agilità dall’interpretazione dei personaggi di Beckett, Cechov e Shakespeare, a quella di sue creazioni come il malvagio opportunista Toni Sartana di La Cativissima o il visionario Vito Cosmaj di Delusionist. Proprio nel 2018 ha ricevuto il 53° premio basilica palladiana e ha recitato per Alice Rohrwacher in Lazzaro Felice, premiato per la miglior sceneggiatura a Cannes. Mantova lo aveva già ospitato come autore in occasione del Festivaletteratura e lo accoglie nuovamente con un premio che cade a pennello, considerata la sua interpretazione di un Arlecchino originale e fuori dagli schemi, che ha saputo infondere nuova vita alla maschera che tutti conosciamo.