11 – 15 febbraio 2025
Da martedì 11 febbraio a sabato 25 febbraio 2025, Marco Martinelli ed Ermanna Montanari (Teatro delle Albe, Ravenna) terranno un laboratorio intitolato “Purgatorio dei poeti”, rivolto a un massimo di cinquanta partecipanti (studenti e cittadini). L’iniziativa, organizzata nell’ambito del PRIN 2022 Dante nella contemporaneità. Le riscritture teatrali avrà luogo secondo il seguente calendario:
– martedì 11 febbraio 2025, ore 19-22, presso Beeozanam (Via Foligno 14 – 10149, Torino);
– mercoledì 12 febbraio 2025, ore 19-22, presso Beeozanam;
– giovedì 13 febbraio 2025, ore 19-22, presso Beeozanam;
– venerdì 14 febbraio 2025, ore 15-19, presso Fonderie Limone di Moncalieri
– spettacolo finale e restituzione pubblica sabato 15 febbraio, ore 15-19, presso le Fonderie Limone di Moncalieri
Nel corso della settimana si terranno, inoltre, i seguenti incontri di approfondimento:
- Martedì 11 febbraio, ore 12-14, Cinema Romano (sala Due): proiezione e discussione, con Marco Martinelli ed Ermanna Montinari, dei lavori filmici, diretti da M. Martinelli, The sky over Kibera (2019; durata 42′) e Ulisse XXVI (2021; durata 16′). Introduce e modera Leonardo Mancini.
- Mercoledì 12 febbraio, ore 16-18, aula 15, Palazzo Nuovo: Armando Petrini, Mariapaola Pierini e Leonardo Mancini dialogano con Marco Martinelli ed Ermanna Montinari sull’attuale ricerca del Teatro delle Albe.
Per iscrizioni al laboratorio, è possibile compilare l’apposito modulo online. Per informazioni: leonardo.mancini@unito.it
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Purgatorio dei Poeti
azione corale di Marco Martinelli
L’universalità del racconto dantesco parla a tutti e in ogni latitudine: tutti sappiamo, per esperienza, cosa sia il sentirsi smarriti nella “selva”, nelle sabbie mobili della nostra angoscia, sul punto di affogare, quando un sapore di morte ci fa acide le labbra. Fin qui, è l’esperienza di tutti e Dante ci prende per mano e ci sussurra “anch’io pellegrino, anch’io esule, anch’io smarrito lungo la via, come voi”. Accantoniamo quindi la retorica del Sommo Poeta, il Padre della Lingua e della Letteratura italiana, accantoniamo il Monumento che intimidisce: Dante è tutto questo, certo, e la Commedia è Divina perché è un romanzo immenso, è cinema, psicanalisi, speleologia, teatro, alchimia di canto e arte che stordisce: ma, prima, Dante è l’uomo che si svela, che ci confessa “mi ritrovai”, è il fratello il ferito a morte che indica il fragile cammino della “nostra vita”, la vita di tutti. Ma proprio lì, in quella tenebra, lì dove il sipario sembra calare per sempre, proprio lì è possibile trovare la forza per il salto, lì c’è l’Imprevedibile, il Bene – sussurra il poeta al nostro orecchio: “il ben ch’io vi trovai” – da lì potremo intraprendere il viaggio che ci traghetterà dall’oscuritaà alla luce. Il Paradiso è già in quel primo passo fuori dalla tenebra. Per questa “azione corale” lavoreremo sui primi due canti dell’Inferno, ai quali mescoleremo frammenti poetici di Emily Dickinson, Vladimir Majakovskij, Walt Withman e altri poeti della costellazione del Purgatorio dei poeti.
Marco Martinelli