Produzione, occupazione, partecipazione, innovazione
L’anno che si sta chiudendo ha evidenziato la vulnerabilità del comparto dello spettacolo dal vivo, contesto di aggregazione sociale per antonomasia e perciò fatalmente esposto agli effetti della pandemia. Tuttavia, nonostante ai nostri teatri sia stata imposta la chiusura per sei mesi su dodici e nonostante la capienza delle sale sia sempre stata limitata ad un terzo, nel 2020 il Teatro Stabile di Torino è riuscito comunque a svolgere in modo significativo le proprie funzioni pubbliche a favore della comunità e degli artisti, come testimoniano i fatti e i numeri esposti di seguito.
Produzione e programmazione. Nel corso dell’anno il TST ha effettuato 365 alzate di sipario – una media di due per ciascun giorno di apertura al pubblico – di cui 222 recite di produzione e coproduzione e 143 recite di spettacoli ospiti. I titoli prodotti sono stati 27: 18 di prosa e 9 di danza. Da segnalare che nel 2020 Zio Vanja di Čechov con la regia di Kriszta Székely ha riscosso un grande successo in tournée nel prestigioso Teatro Katona di Budapest, Rumori fuori scena di Frayn ha ricevuto il Premio Flaiano per la migliore regia di Valerio Binasco, La casa di Bernarda Alba di García Lorca, che con altre messe in scena, è valsa a Leonardo Lidi l’assegnazione del premio dell’Associazione Nazionale dei Critici Teatrali come miglior regista.
Occupazione. A fronte di 3 milioni di euro di contributo FUS (Fondo Unico per lo Spettacolo) da parte del MiBACT, lo Stabile ha destinato 5,5 milioni di euro per le attività artistiche (compensi per scritture di artisti e maestranze, cachet di compagnie ospiti, costi connessi alla produzione, programmazione e formazione, allestimenti scenotecnici). Sono stati impiegati 288 scritturati tra artisti, collaboratori, tecnici, docenti (dato in linea con il 2019) e 50 dipendenti a tempo determinato e indeterminato, per un totale di 28.683 giornate lavorative (in diminuzione soltanto del 13% rispetto al 2019) e sono stati programmati 33 spettacoli di compagnie ospiti.
Partecipazione. Nonostante i sei mesi di apertura siano coincisi con l’estate e la capienza delle sale sia stata ridotta ad 1/3 per quattro mesi sui sei, nel 2020 lo Stabile ha comunque registrato 86.039 presenze paganti ai propri spettacoli, di cui 64.699 in sede, in diminuzione del 60% rispetto al 2019. Tuttavia, se agli spettatori fisici si aggiungessero quelli – oltre 100.000 – che hanno assistito alla trasmissione in streaming delle produzioni, i dati dei due anni sarebbero equivalenti.
Innovazione. La chiusura al pubblico dei teatri ha impresso una forte accelerazione alla trasformazione digitale: per soddisfare l’offerta su piattaforme multicanale è stata realizzata la trilogia sperimentale Claustrophilia, che ha visto tre registi cinematografici realizzare altrettante produzioni (Camera chiara liberamente ispirato a Molly Sweeney, Dialogo, Blackbird) fruibili sul palcoscenico e/o sul web; è stato realizzato il docufilm Una terrible repetición su La casa di Bernarda Alba; nel periodo delle feste di fine anno sarà trasmesso in streaming Così è (se vi pare), già programmato al Carignano nello stesso periodo; si è svolto interamente online il progetto Argo, che ha coinvolto 70 attori, registi e drammaturghi nella realizzazione di sette oggetti digitali politici. Infine il TST si è aggiudicato il bando Switch della Compagnia di San Paolo che prevede un finanziamento di 200.000 euro finalizzato all’implementazione tecnologica nell’ambito di accessibilità, mobility and digital logistic, facility management.
Bilancio di esercizio. Nonostante la chiusura al pubblico dei teatri per sei mesi abbia dimezzato i ricavi da bigliettazione (da 2,5 a 1,2 milioni di euro) e diminuito drasticamente il fatturato dalla vendita degli spettacoli in tournée (da 1,3 a 0,3 milioni di euro), la chiusura del bilancio di esercizio 2020 si annuncia in pareggio a 11,3 milioni di euro, grazie sia alla conferma dei contributi da parte del MiBACT e dei Soci Aderenti pubblici (Città di Torino e Regione Piemonte) e privati (Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT), sia alla generosità degli oltre 8.000 spettatori e abbonati che hanno deciso di sostenerci in questa fase di grave difficoltà rinunciando sia al rimborso sia ai voucher sostitutivi, donando i corrispettivi di 24.000 biglietti al Teatro Stabile.
«Esprimo la mia riconoscenza ai Soci Aderenti e Sostenitori per aver confermato i loro contributi anche in questa fase di grave difficoltà – dichiara il Presidente Lamberto Vallarino Gancia – e ringrazio i nostri fedeli spettatori che con grande generosità hanno deciso di rinunciare ai rimborsi: un atto concreto di sostegno e un segnale importante di riconoscimento alla rilevanza delle nostre funzioni pubbliche».
Secondo il Direttore Filippo Fonsatti «pur con le limitazioni oggettive imposte dalla pandemia, lo Stabile ha fatto tutto il possibile per mantenere vivo il ciclo produzione, occupazione, fruizione. I dati consuntivi – continua Fonsatti – testimoniano come lo Stabile si sia impegnato a garantire continuità di impiego e reddito per artisti e maestranze, senza abbassare il livello della qualità artistica e ricorrendo a modelli innovativi di creazione e offerta».