Al Teatro Gobetti, venerdì 16 luglio 2021, alle ore 21.00, nell’ambito di Summer Plays/Nuove destinazioni va in scena 1983 BUTTERFLY drammaturgia e regia di Giorgia Cerruti che interpreta lo spettacolo insieme a Davide Giglio. Assistente alla creazione Cleonice Fecit, video-luci di Lucio Diana, scene di Lucio Diana e Renato Ostorero, sound design-fonica di Guglielmo Diana.
Lo spettacolo, prodotto da Piccola Compagnia della Magnolia e Festival delle Colline Torinesi, sarà replicato al Gobetti fino a domenica 18 luglio, alle ore 21.00.
Scheda a cura della Compagnia
«1983 BUTTERFLY è uno spettacolo che si ispira all’avventura di vita di Bernard Boursicot e Shi Pei Pu, persone realmente esistite, la prima delle quali ha collaborato con la Compagnia alla drammaturgia, condividendo ricordi e presenze dal passato. Questa scheda ha lo scopo – doveroso – di informare gli spettatori circa i fatti che hanno accompagnato le vite dei due protagonisti per oltre vent’anni. La loro storia è di dominio pubblico: molto si è scritto, il cinema li ha resi immortali, i giornali e le televisioni hanno avuto modo di prendere posizione. Magnolia ha scelto di attraversare questa vicenda umana in maniera poetica, libera e personale. Tuttavia crediamo sia fondamentale che in un angolo della vostra mente tratteniate oltre il tempo della rappresentazione i contorni e la memoria di questa vicenda reale. Dal canto nostro abbiamo cercato di avvicinare con affetto e riguardo ciò che rasenta l’incredibile. Vogliate accogliere questa vicenda come se – idealmente – potesse essere accaduta al vostro vicino di poltrona».
Nel 1964 il bretone Bernard Boursicot lavora all’Ambasciata francese di Pechino. Una sera, durante una festa, il francese incontra il cantante d’opera Shi Pei Pu. Si crea da subito una forte amicizia. Dopo alcuni mesi, Shi riferisce a Bernard di essere una donna e inizia così la loro storia d’amore. Shi chiede a Bernard di mantenere il segreto e Bernard lo custodisce gelosamente. Nel dicembre 1965 Shi annuncia a Bernard di essere incinta e da quel momento Bernard passa documenti segreti al governo cinese per tutelare la propria famiglia. Nel settembre 1982 Bernard riesce a organizzare l’espatrio a Parigi per Shi e per suo figlio Shi Du Du. Inevitabilmente, l’amicizia tra un diplomatico e un cittadino cinese solleva l’interesse del controspionaggio francese. Nel luglio 1983 convocano Boursicot per interrogarlo. Anche se non c’è nessuna prova contro di lui, Bernard rivela ogni cosa: il suo amore per Shi e il fatto che lei è una donna; racconta anche di aver passato innumerevoli documenti al governo cinese. I due vengono arrestati. Una settimana più tardi, Boursicot sente alla radio che Shi – il grande amore della sua vita – è un uomo e una spia. Nel 1986 vengono condannati entrambi a sei anni di reclusione durante un processo che ha fatto storia. La vicenda, che intreccia amore-politica-spionaggio-identità sessuale e che a tratti si congiunge all’opera di Puccini con inquietante accidentalità, ha attraversato vent’anni di storia tra Occidente e Oriente, rivelando la parabola di un uomo che “ha amato per vent’anni una donna creata da un uomo”.
Il 17 giugno 2016, alla prima assoluta dello spettacolo, Bernard Boursicot era presente in sala. Quella sera, parlando della sua vita, ricordo che Bernard mi disse: «È meglio essere imbrogliati che imbrogliare. Non c’è disonore nell’essere imbrogliati». Giorgia Cerruti