Per la rassegna “Il cielo su Torino”, progetto dedicato alle giovani compagnie sostenute da STT, Sistema Teatro Torino, lunedì 9 gennaio 2017, alle ore 19.30, andrà in scena al Teatro Gobetti ELETTRA di Hugo von Hofmannsthal, regia, elaborazione drammaturgica, progetto scenico di Giuliano Scarpinato. Lo spettacolo è interpretato da Elena Aimone, Anna Charlotte Barbera, Lorenzo Bartoli, Elio D’Alessandro, Raffaele Musella, Giulia Rupi, Eleonora Tata, Francesca Turrini, Valentina Virando.
Elettra sarà replicato al Gobetti martedì 10 gennaio 2016, alle ore 19.30.
I prossimi spettacoli della rassegna “Il cielo su Torino” sono Variazioni sulla libellula della Compagnia Lanavesandri (11 – 12 gennaio, prima nazionale); Edith di e con Chiara Cardea e Elena Serra (14 – 15 gennaio, prima nazionale).
Elettra appartiene al mito: Hugo von Hofmannsthal racchiude la sua cieca rabbia, la sua passione e la sua sete di vendetta nel breve tempo di un atto: quasi una travolgente successione di inquadrature cinematografiche, un “thriller dell’anima” dal ritmo incalzante e forsennato. Figlia di Agamennone, amatissimo padre, eroe della guerra di Troia, Elettra vive per vendicarne l’ignobile assassinio ad opera della madre Clitennestra e dell’amante di lei, Egisto.
Nessuno riesce a strapparla al dolore muto e forsennato, è antica e moderna allo stesso tempo. In palcoscenico vive per Eschilo, Sofocle, Giraudoux, de Crebillon, Yourcenar, O’Neill: ancora bambina, non ancora donna, la figlia di Agamennone è costretta a compiere un fato incommensurabile, troppo grande per le sue spalle.
Giuliano Scarpinato, attore e regista, ha incontrato la versione di Hoffmansthal durante i suoi anni di studio alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, apprezzandone la straordinaria reinterpretazione del mito di Elettra, alla luce di un modernissimo scandaglio della psicologia e dell’animo umani. Hofmannsthal, contemporaneo di Freud, ha applicato ai personaggi un’analisi molto profonda, molto contemporanea, mettendo in luce l’inadeguatezza di Elettra e del fratello Oreste nel compiere la propria vendetta, nel mettere a punto e portare a termine una missione eroica animata da ideali forti, due temi estremamente attuali.
La parola dell’autore è molto alta, molto poetica, e quindi rischia di imbrigliare l’attore: Scarpinato fisicizza i personaggi, lavora sulla loro intimità, sul loro eros, sulle caratteristiche della loro età, cercando di cucire addosso agli attori dei corpi che siano vibranti e dentro cui le parole risuonino non vuote, non vecchie. (Scheda tratta dal programma del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale della Stagione 2016/2017)
02_Scheda a cura della Compagnia