Martedì 23 novembre 2021 alle 19.30 va in scena al Teatro Carignano di Torino “PEACHUM. Un’opera da tre soldi”, una nuova rilettura dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht firmata da Fausto Paravidino, che ne ha curato anche la regia. Lo spettacolo è interpretato da Rocco Papaleo e Fausto Paravidino e da Romina Colbasso, Marianna Folli, Iris Fusetti, Davide Lorino, Daniele Natali. Le scene sono di Laura Benzi, i costumi di Sandra Cardini e le maschere di Stefano Ciammitti. Musiche di Enrico Melozzi, luci di Gerardo Buzzanca, video di Opificio Ciclope. Lo spettacolo, una coproduzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale e del Teatro Stabile di Bolzano, sarà in scena fino a domenica 5 dicembre 2021 nella stagione in abbonamento del TST.
Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, alla loro prima collaborazione teatrale, sono i protagonisti di una potente rilettura del capolavoro di Bertolt Brecht: l’Opera da tre soldi. L’antieroe Peachum, il re dei mendicanti «è una figura del nostro tempo più ancora che del tempo di Brecht, – scrive Paravidino – dipende dal denaro senza neanche prendersi la briga di esserne appassionato. Non è avido. Non ambisce a governare il denaro, è governato dal denaro. In questa nuova opera da tre soldi detta Peachum succede quello che succede nell’Opera di Gay, nel Sogno di una notte di mezza estate, in Otello e in moltissime fiabe. A un padre portano via la figlia. Il padre la rivuole. Brecht ci dice che la rivuole perché gli hanno toccato la proprietà. Non altro. Ci domandiamo se c’è altro da toccare in un mondo dove sembra esista solo proprietà. Le avventure e disavventure che Peachum incontrerà nello sforzo di riprendersi la figlia saranno un viaggio in un mondo fatto di miserie: la miseria dei poveri, la miseria di chi si vuole arricchire, la miseria di chi ha paura di diventare povero. La guerra dei ricchi contro i poveri non è mai stata così feroce.»
«Quando lo Stabile di Bolzano e di Torino mi hanno chiesto di scrivere un testo su Peachum, – continua Paravidino – mi sono chiesto come e se le dinamiche descritte da Brecht fossero in qualche modo cambiate oggi. A prima vista sembravano le stesse, si parla di un capitalismo violento, ma guardandole meglio, mi sono reso conto che c’è una notevole differenza. Brecht vedeva un capitalismo che era praticamente alla sua nascita e che si confrontava con altre forze dialettiche: un socialismo nascente e una cultura cristiana molto forte. Adesso queste ultime due forze sono molto in crisi e possiamo dire che viviamo una vera e propria società di mercato. Per questo il protagonista dello spettacolo è Peachum, che io ho trasformato in un commerciante. E per questo motivo la mia è più una commedia dei vizi alla Molière che una dramma dialettico alla Brecht.»
Fausto Paravidino, attore, autore e regista, ha scritto testi che sono stati rappresentati nei principali teatri italiani ed europei. Ha frequentato la Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova, ed è cofondatore della compagnia Gloriababbi Teatro insieme a Filippo Dini, Andrea Di Casa, Sergio Grossini e Giampiero Rappa. Tra le sue commedie ricordiamo Gabriele, 2 Fratelli (Premio Tondelli Riccione 1999, Premio Ubu Miglior Novità italiana 2000), La Malattia della Famiglia M (Premio Candoni Arta Terme, versione francese andata in scena alla Comédie Française di Parigi), Natura morta in un fosso (Premio Gassman), Noccioline – Peanuts (per il Progetto Connection del National Theatre di Londra), Genova 01 (per il Royal Court Theatre di Londra, con la regia di Simon Mc Burney), Il Diario di Mariapia (per il Dramaten di Stoccolma), I Vicini (per il Théâtre National de Bretagne). Il suo film Texas (2005) è stato presentato alla mostra del Cinema di Venezia dove ha vinto il Premio Pasinetti. Insegna scrittura teatrale e recitazione in Italia e in Francia, traduce teatro dall’inglese e dal francese e le sue pièce sono rappresentate in Europa. Per lo Stabile di Torino ha scritto e diretto Il senso della vita di Emma e La Ballata di Johnny e Gill.
Accessibilità. Sei delle repliche in programma di Peachum. Un’opera da tre soldi, quelle dal 30 novembre al 5 dicembre, saranno accessibili: si potrà assistere allo spettacolo con il supporto di soprattitoli in italiano e in italiano semplificato con descrizione dei suoni attraverso l’uso di smart-glasses, tablet o smartphone, in base alle esigenze dello spettatore. Saranno inoltre disponibili, a partire dal 22 novembre, sul sito internet del TST (predisposto per la lettura da parte di applicazioni screen reader) e sulla APP del TST, materiali di supporto realizzati ad hoc per la produzione: video di approfondimento con audio, sottotitoli e LIS e scheda semplificata di presentazione dello spettacolo. Un ulteriore passo in avanti verso la resa accessibile for all prevede la trasmissione in sala dell’audiointroduzione ad inizio spettacolo e l’organizzazione di un tour descrittivo e tattile sul palcoscenico venerdì 3 dicembre alle ore 17.00, con partecipazione gratuita previa prenotazione e fino a esaurimento dei posti disponibili.
L’iniziativa si inserisce nell’ambito del bando SWITCH_Strategie e strumenti per la digital transformation nella cultura, sostenuto dalla Fondazione Compagnia di San Paolo, che ha consentito al Teatro Stabile di Torino di avviare un articolato processo di trasformazione digitale garantendo, grazie all’adozione di tecnologie innovative, una maggiore accessibilità della propria offerta culturale. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione col partner tecnologico Panthea e la onlus +Cultura Accessibile. Per l’utilizzo dei dispositivi per l’accessibilità (smart-glasses, tablet o smartphone) è necessaria la prenotazione dei biglietti, che potrà essere effettuata contattando la biglietteria. Per maggiori informazioni visitare la pagina: www.teatrostabiletorino.it/accessibilita
CS_Peachum. Un’opera da tre soldi